martedì, giugno 19, 2007

A SEASON IN REVIEW...

SERIE A:
è finita come non poteva essere altrimenti e cioè con il secondo scudetto della storia della MPS di Siena, ma rimane il dubbio - ed il cruccio - per una post-season pesantemente falsata dalla famigerata "vicenda Lorbek", con l'esclusione della/del Benetton che se avesse potuto disputare i playoff avrebbe molto probabilmente vinto il campionato perché, se è vero che Siena ha dominato la regular season, è anche vero che i trevigiani erano una squadra fatta e finita per le partite che contano. Episodio comunque gestito male da tutti, soprattutto lascia pensare però che la società più organizzata d'Italia (e forse d'Europa... basta pensare che tutti i tornei estivi per i prospetti futuri vengono fatti alla "Ghirada", oppure a Gherardini che adesso è vicepresidente a Toronto) sia incappata in una sciocchezza del genere, ma comunque in un campionato serio gli eventuali provvedimenti dovevano essere presi per l'anno prossimo e non a campionato in corso... Ma magari proprio di questi "provvedimenti" è figlia la finale dopo sei anni della Virtus Bologna, allora siamo d'accordo che i risultati sono - ovviamente - dalla parte di coach Markovski ma rimane forte l'impressione che il suo lavoro non sia adatto ai massimi livelli italiani/europei, il suo "Platoon System" sembra così fedele al film di Stone da cui prende il nome da ottenere perfino gli stessi risultati: una grande confusione. Sono sempre più convinto che - anche se la Virtus non avrebbe mai vinto lo scudetto a causa del gap di talento troppo deficitario nei confronti di Siena - Bologna avrebbe vinto gara-3 a Siena, dopo un primo tempo che aveva del miracoloso, se il coach "Zare" si fosse limitato a iniziare il terzo quarto con lo stesso quintetto che aveva chiuso quel parziale di 11-0, soprattutto confermando Andrea Crosariol in mezzo, senza farlo aspettare per più di sei (6!) minuti in panca. Poi c'è sempre la tesi che senza una gerarchia definita una squadra nei momenti "caldi" si trova gioco-forza in difficoltà perché non c'è - o non ci sono - il giocatore che "deve" prendere i tiri decisivi, tanto per le cifre la Virtus ha fatto il record all-time di quintetti diversi in una sola stagione... Pozzecco ha ragione quando dice che il livello medio del nostro campionato si è molto abbassato, beh dalla prossima stagione saremo ancora più scarsi perché uno dei giocatori europei (ma non solo...) più forti di sempre ha deciso di dire basta, così dopo quindici anni Dejan Bodiroga se ne va a fare il dirigente (Belgrado? Roma?) anche se l' "ala grassa", come lo chiamava Danilovic, aveva ancora tanto da insegnare, ma noi gli diciamo solo GRAZIE...

NBA:
Sinistre somiglianze tra il finale di campionato americano ed il nostro, finale scontata di una corazzata contro una squadra outsider, ma con dei playoff molto più sorprendenti dei nostri con le débacle di Miami e di Dallas che aprono anche - se non soprattutto - ad un mercato molto infuocato, con squadre costruite per vincere subito che portano a casa magre figure... Poi c'è l'"affaire" Bryant che già tiene banco ovunque, dopo due anni da più di trenta punti a partita il "fu 8" sembra aver deciso che è il momento di fare qualunque cosa pur di tornare a vincere, perché dopo l'incontro molto poco chiarificatore con il proprietario Jerry Buss a Barcellona pochi giorni or sono, ha realizzato che la possibilità di costruire una squadra intorno a lui che lo possa riportare ai massimi livelli è impossibile perché Garnett è intoccabile (almeno secondo il suo GM McHale) e se si cerca qualcun altro con uno scambio bisogna rinunciare a Odom e Bynum, quindi risolvendo quasi niente. Kobe ad agosto ne farà 29 (di anni) e dopo tre stagioni a tirare la carretta per tutti forse è anche giusto che voglia provare a ri-vincere, dichiarando però il clamoroso fallimento del progetto Lakers del dopo O'Neal, che dopo aver dovuto scegliere tra le due star adesso si ritrovebbero senza nessun big ma solo con qualche buon giocatore e tante promesse, segnando così la fine anche del Jackson-bis che ovviamente preferisce allenare i suoi nipotini nel Montana piuttosto che un altro Kwame Brown (e te credo!)... C'è tanta curiosità per quello che potrà fare Toronto dopo la buona stagione appena conclusa, il segnale di continuità per il progetto "simil-FIBA" di Maurizio Gherardini è già arrivato con l'ingaggio dell'ex Fortitudo e Detroit Pistons Carlos Delfino, anche se preclude un possibile arrivo dell'altro "Paisà" Belinelli... Magari dico una cavolata però occhio alla seconda stagione di un Mago ormai integrato nel mondo NBA (chissà forse qualche premio tipo sesto uomo o "più migliorato" dell'anno, o magari l'All-Star Game...) Ci sono tanti giocatori in aria di un cambio - canotta per il prossimo anno: da Kidd a Carter, da Billups a 'Sheed, da Big Ben a qualsiasi giocatore sia a libro paga dei Mavs... Quindi non resta che aspettare e vedere se qualcuno ("Logoman"?) sarà così bravo da impedire agli Spurs di ottenere l'unico risultato che ancora manca ai texani... il "back to back"! Ma siamo - quasi - in estate e a poco più di una settimana dal draft e quindi un pensiero è giusto dedicarlo anche a quello che potrebbe essere il centro dominante dei prossimi 10-15 anni nella Lega: Greg Oden da Ohio State, un fenomeno fisicamente e difensivamente che comunque non è affatto scarso neppure in attacco. Occhio a lui e a Kevin Durant (ma non solo...) per l'anno prossimo!

1 commento:

Rob ha detto...

potenzialmente è un draft bello profondo: ci sono nomi buoni anche nel secondo giro: Marc Gasol, Taurean Green, Demetris Nichols, Nick Fazekas, Ali Traore... prendiamo nota!

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