domenica, febbraio 03, 2008

JUST LIKE THE GOOD OL' TIMES...

Si può andare a vedere una partita per un allenatore?
Beh se l'allenatore si chiama Ettore Messina allora direi proprio di sì, ma cominciamo dall'inizio... Da più di due mesi nel reparto "bozze" di questo blog giace un mio articolo che s'intitola "Che La For(tez)za sia con te!" che solo il mio "dirimpettaio" ha avuto il dubbio privilegio di leggere, e che parlava della situazione quantomeno inaspettata di una squadra completamente smarrita. Si partiva dal più grosso colpo di mercato che non c'è stato nell'estate Virtussina,che si era aperta con tante "Grandi Speranze" che neanche Dickens, quel Giammarco Pozzecco che da mesi porta avanti la sua personalissima versione del "Farewell Tour" di Kareem in giro per tutti i palazzetti italici con tanto di lacrime incluse. Si parlava di un progetto pensato - almeno così vogliamo credere - basandosi sulla presenza del playmaker italiano, con la scelta di puntare su un coach che con lui aveva un gran rapporto personale, tanti attaccanti e poca difesa. Poi dicevo che secondo me il vero problema, dopo il mancato ingaggio del Poz, era la presenza di una colonia di americani troppo fornita e consistente e che poteva dar vita ad UNA squadra dentro LA squadra, cosa che poi si è clamorosamente avverata, e l'assenza di attitudine difensiva che come sappiamo nel nostro campionato ha sempre la sua importanza.
Tutto questo e molto altro non è mai stato "pubblicato" perchè in questa stagione la cronaca quotidiana ha abbondantemente superato la fantasia ed ogni giorno si aggiungevano nuovi sviluppi che più di una volta hanno sfociato nel grottesco...
Tanto per venire in aiuto alla vostra memoria basta ricordare i tagli di giocatori annunciati in pompa magna solo qualche settimana prima, su tutti quello di Delonte Holland che sarà ricordato come il tonfo più sonoro della stagione, Luca Garri che ha passato tutta la prima metà dell'anno a litigare con i canestri e ad ascoltare i fischi - e non solo - dei "suoi" nuovi tifosi, il cambio del play titolare dopo tre mesi e mezzo di campionato per puntare su un giocatore rotto che magari poi sarà anche utile quando ricomincerà a giocare (Bulleri), ma mi sfugge il senso di acquisire un giocatore in vista dei playoff se poi devi fare i conti con la lotta per la salvezza?!? Poi quando la società si è accorta che il "Bullo" camminava solo con le stampelle si è corsi a chiamare un giovane di belle speranze - cavallo di ritorno in realtà non proprio graditissimo - tale Best Travis che probabilmente aveva sei mesi liberi da impegni ed il contratto d'affitto bolognese ancora valido...
Senza contare le liti a cadenza giornaliera tra i giocatori e tra i suddetti e vari membri dello staff, capolista nella specialità Crosariol Andrea che praticamente ha litigato con chiunque svernando tante domeniche (o sabati o turni infrasettimanali che fossero) in tribune varie come spettatore non pagante e che a tutt'oggi viene inserito in ogni possibile scambio di mercato per la felicità del sottoscritto che lo aveva già identificato come prima pietra della squadra che avrebbe dovuto essere... Condite il tutto con il più classico - e, anche qui, italico - cambio del coach che ci sta sempre bene per tenersi buona la piazza almeno per un paio di giorni, e che rappresenta la cartina tornasole di un progetto che, se mai è esistito, è stato completamente fallimentare.
Poi in settimana un "collega" dei "Forever Boys" mi dice che non può andare alla partita e che se voglio posso andare IO a vedere il canto del cigno della stagione di Eurolega '07/'08 della Virtus (e che per l'aria che tira potrebbe essere l'ultima partita europea per un bel pezzo...). Normalmente non sarei andato, non sono proprio al massimo storico del gradimento per la MIA Virtus, ma questa non era una partita come le altre,questo era il ritorno DEL COACH a Bologna e per me nato e cresciuto - come passione cestistica - con le sue squadre e non avendolo mai visto dal vivo era una offerta in pieno stile Don Vito Corleone di quelle "...che non si possono rifiutare". Doveva essere una festa, avrebbe dovuto essere un omaggio a tre persone che hanno fatto onore alla maglia bianconera negli anni passati e che adesso continuano a collaborare nel gelo di Mosca (e nel mare di dollari che gli danno i russi...): il già citato ETTORE MESSINA, Matjaz Smodis e David Andersen.
In realtà la festa non s'è fatta perché la società che ospitava ha ritenuto che dato il "non brillantissimo momento" delle Vu nere non ci fosse granché da celebrare - come se la colpa fosse di chi non indossa più quelle divise da anni ormai - con conseguente ennesima brutta figura di chi si siede nella stanza dei bottoni ed imbarazzo dei tifosi, non tanto numerosi in realtà, e degli "ex" medesimi.
Comunque la cosa incredibile è che Messina è esattamente come te lo aspetti guardandolo in TV, e cioè un allenatore che non si rilassa mai, che non lascia mai nulla al caso curando in modo maniacale anche i minimi dettagli in una partita che non aveva niente da dire come esito finale - loro già qualificati per le "Top Sixteen", noi già eliminati - e che è finita nel risultato dopo pochi minuti ed un parziale-killer dei "russi" a metà del primo quarto.
Il commento di chi condivideva con me il tifo ed una curva abbastanza vuota è stato solo uno: "Proprio come ai bei vecchi tempi..." con la differenza che allora i ruoli erano invertiti, la Virtus schiacciava chiunque giusto giusto come fa oggi il CSKA con l'unica differenza che noi allora avevamo un roster ancora più forte... almeno a parer mio...
Mi ricorderò a lungo i cori durante tutto l'ultimo quarto indirizzati sempre e solo a LUI, roba del tipo "Salta con noi... Oh Ettore salta con noi!", l'imbarazzo negli applausi con i quali il coach ricambiava, un paio di giovani russi - su tutti Zabelin titolare di una difesa che la metà basta e avanza (e figurati se Messina non lo prendeva subito) -, e l'"assassino dell'Alaska" Langdon che nei fondamentali è veramente roba di un altro mondo.
Update: Ho appena finito di seguire su Sky la diretta di Benetton Treviso - Virtus Bologna, è arrivata finalmente la prima vittoria "on the road" dopo mesi delle Vu nere, onestamente una bella partita vinta con una grande difesa e con un grandissimo Alan Anderson che, dopo un girone d'andata da gemello scarso di un gran giocatore, da qualche tempo sembra aver imboccato la via giusta... Ovviamente sono graditi gli scongiuri...

1 commento:

Rob ha detto...

il mio socio si sta Mitja-Violizzando... e comunque Delonte Holland ha ora un compito ben più gravoso... quello di portare Varese ad una salvezza ormai praticamente impossibile...

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