lunedì, marzo 31, 2008

NCAA tournament 2008: elite 8

ovvero, dove le cose si fanno dannatamente serie


Lo diciamo subito: questo è stato un turno SENZA sorprese, e quindi, paradossalmente, ancora più sorprendente. Per la prima volta da quando è stato istituito il torneo NCAA, infatti, a sfidarsi nelle final four saranno le quattro teste di serie numero 1. Vediamo come è stato possibile.

East regional: UNC - Louisville 83-73
C'è un dato di fatto: lo scorso anno Tyler Hansbrough, giocatore con un cuore grande come una casa, si era legato al dito il fatto di essersi fermato ad un passo dalle Final Four. Così, era prevedibile che avrebbe fatto di tutto, quest'anno, per centrare l'obiettivo. Ne fanno le spese quelli di Louisville, vittime di uno score che impressiona e la dice lunga sul livello di maturità del giocatore: 28 punti con 12-17 dal campo, conditi da 13 rimbalzi. Stonano un po' le cinque palle perse, che contro una squadra di Pitino però possono essere fisiologiche. Louisville, dal canto suo, gioca una partita quasi perfetta, tirando il 53% dal campo, ma perdendo 19 palloni contro i 14 dei Tar Heels, che scappano a + 12 già nel primo tempo e fanno capire a tutti perché, da un pezzo a questa parte, occupavano la posizione numero 1 del ranking NCAA.

Midwest regional: Kansas - Davidson 59-57
Cominciamo dalla fine. Curry raddoppiato la scarica per Richards, che sulla sirena sbaglia la tripla del possibile sorpasso: la Cinderella Davidson non andrà alle Final Four nonostante abbia lottato alla pari con Kansas per tutti i 40 minuti del match. Ammettiamolo. Tutti gli States e tutti quelli che seguono il basket NCAA e non sono tifosi dei Jayhawks non potevano fare a meno di tifare per Stephen Curry e la sua combriccola. Ma a Kansas, dopo essersi fermati nello scorso torneo allo stesso punto di North Carolina, avevano progetti diversi. Uscire a questo punto per due anni di fila, da numero 1 del proprio tabellone, sarebbe stato effettivamente uno smacco enorme. Così, San James Naismith, che di questo sport è l'inventore e di questa squadra -giova ricordarlo - è stato l'allenatore, deve averci messo lo zampino, anche bagnando un po' le polveri di Curry, che comunque ne ha messi a referto 25 nonostante i raddoppi pressoché sistematici che lo hanno portato a sparacchiare da tre (4-16 da oltre l'arco). I Jayhawks però sono più "squadra", tirano meglio dal campo, prendono più rimbalzi, e tutto sommato giustamente staccano il biglietto per il Texas.

South Regional: Memphis - Texas 85-67
I critici a stelle e strisce, per un motivo ignoto ai più, reputavano che la più debole delle quattro top-seeded fosse la squadra allenata da John Calipari, che nonostante abbia il miglior record (arriva a San Antonio con un notevole 37-1), paga forse il fatto di giocare in una conference dove nel corso dell'anno non ci sono decine di scontri ad altissimo livello. La forza della squadra del coach che, quando il sottoscritto seguiva i primi tornei NCAA, seppe portare ai massimi livelli la University of Massachusets, con Marcus Camby e una puertorican connection ad oggi insuperata nei cuori dei titolari di questo blog (Carmelo Travieso, Edgar Padilla, Giddel Padilla - un giorno, se ci riesco, scrivo un articolo su di loro!), dicevamo, la forza di questa squadra sta nel saper avuto elevare il proprio livello. Così Chris Douglas-Roberts stravince il duello con D.J. Augustin, Derrick Rose gioca col contagiri, Joey Dorsey piazza la seconda double-double del torneo. E i Tigers, alla faccia dei critici, se ne vanno alle Final Four.

West Regional: UCLA - Xavier 76-57
Per riprendere il discorso di Dorsey, qui c'è un giocatore che di doppie doppie ne ha realizzate tre in tre partite del torneo. Questo giocatore è la nuova great white hope, al secolo Kevin Love da Lake Oswego, che peraltro i rimbalzi se li divide con Luc Richard Mbah a Moute, che dopo una stagione regolare un po' in ombra, ha pensato bene che era giunto il momento di svegliarsi e contro i Musketeers è andato in doppia doppia anche lui. Aggiungiamo la "solita" difesa dei Bruins, che hanno tirato il 54% contro il 36% di Xavier, ed abbiamo servita la terza Final Four consecutiva. Nota lieta per i gialloblu più titolati del basket collegiale, ma a secco di vittorie da quando avevano Tyus Edney in cabina di regia: quest'anno non ci saranno i Florida Gators a fermarne la corsa. Nota meno lieta: Josh Shipp sembra essere arrivato al torneo con le polveri bagnate. Finora gli altri sono stati più che sufficienti, ma contro Memphis ci sarà bisogno anche di lui.

1 commento:

drunkside ha detto...

Bella la partita tra UNC e Lousville. Ancora commovente (eh lo so, è più forte di me) il piano partita di Pitino, ma Hansbrough ha due coglioni enormi e lo ha dimostrato con quei jumper nel momento in cui servivano di più.
Davidson ha sfiorato il colpaccio ed è un peccato che abbiano giocato così male l'ultimo possesso, forse era preferibile far ricevere Curry qualche secondo dopo. Ma è facile dirlo da una scrivania.
Mbah a Moute e Love sono due idoli assoluti, ma m'è piaciuto parecchio Josh Duncan di Xavier, lo vedrei bene in Europa.
Memphis decisamente superiore a Texas: Rose al momento lo preferisco a Beasley come pick numero 1, Douglas Roberts è uno steal se va sotto la 20, Dorsey può diventare un discreto specialista, specie se in Nba trova un play che gli dà la palla a due centimetri dal canestro. Brutta la partita di Augustin, mentre credo che Abrams possa venire a ventelleggiare in Europa mettendogli affianco un play un po' di stazza.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...