domenica, marzo 30, 2008

NCAA tournament 2008: sweet 16

Ovvero, dove si comincia a fare sul serio

Con esecrabile ritardo, dovuto alla presenza dell'estensore alla Fiera dell'Oro di Arezzo, passiamo a sviscerare i risultati che sono venuti fuori nel terzo turno del torneo più bello del mondo, e che in perfetto stile "college basketball", non hanno mancato di riservare qualche sorpresina.

East regional
Se c'era uno dei tabelloni dove si poteva pronosticare una finale tra la testa di serie numero 1 e la numero 2, questo era il più probabile dei quattro, con i North Carolina Tar Heels e i Tennessee Volunteers che parevano una spanna sopra le altre. Ma non bisogna mai sottovalutare il fatto che nel pino dei Louisville Cardinals siede un signore vestito Armani che di nome fa Rick e di cognome fa Pitino. Allora, le cose stanno più o meno così: l'italoamericano che qualche tempo fa fallì abbastanza miseramente nel tentativo di far risorgere dei derelitti Boston Celtics, ha pensato bene che contro Tennessee bisognava che i suoi sfodessero la classica prestazione della vita, e così è stato. Tennessee tenuta al 34 % dal campo, battuta di DICIANNOVE e Cardinals che vanno ad affrontare UNC. La quale dopo un solo tempo aveva già chiuso anche la pratica Washington State, battuta con un rotondo piuttosto e anzichenò 68-47, e giova ricordare che questi qua solo 48 ore prima erano quelli che avevano fatto fare una figuraccia a Notre Dame.

Midwest
Qui l'ipotesi 1 vs. 2 era già saltata in precedenza, "colpevoli" i Wildcats di Davidson che avevano fatto fuori i Georgetown Hoyas. E non avevano nessuna intenzione di fermarsi alle Sweet 16. Così l'ormai noto schema "palla a Stephen Curry (segnatevi questo nome, è l'ultima volta che ve lo ricordo!) e poi vediamo" è stato riproposto anche contro i Wisconsin Badgers, teste di serie numero 3 di questa parte del tabellone, campioni della Big Ten e a quota 31 vittorie sin qui. Il risultato? Il numero 30 che ne mette altri 33 (per un totale di 103 punti in tre partite nel torneo NCAA), Wisconsin che regge un tempo e nel secondo parziale si squaglia come neve al sole. Davidson, la Cinderella di quest'anno, alle Elite 8. A farle compagnia, i Kansas Jayhawks, che di fronte a 57000 spettatori eliminano gli altri Wildcats, quelli più famosi, i Villanova Wildcats che avevano soffiato in extremis il posto in tabellone a Syracuse e avevano dato un grosso dispiacere anche a Clemson al primo turno. Ovviamente i Jayhawks sono favoriti anche contro Davidson, ma con questo Curry non si può veramente mai dire.

South
Lo diciamo subito. In questo caso, invece, la finale è quella preventivata da chi assegna le teste di serie. Memphis contro Texas. I Tigers passano indenni le Termopili a cui accennavamo nell'articolo precedente e battono Michigan State giocando sinceramente bene, soprattutto nel primo tempo in cui hanno dominato in lungo e in largo contro i verdi, chiudendolo con un 50-20 che fotografa pienamente la miglior partita di Memphis al torneo NCAA. E in effetti, se fin qui i blu di coach John Calipari, l'altro italoamericano che da diversi anni si fa onore nel basket collegiale, hanno perso solo una partita, un motivo dovrà pure esserci. Anche se contro Texas, che ha rifilato un ventello a Stanford, le vittorie sin qui ottenute conteranno poco o niente. I Longhorns di coach Barnes, già alle final four cinque anni fa, sembrano aver tratto motivazioni e maggior concentrazione dallo spavento preso contro Miami at Florida. Anche se non c'è più Kevin Durant, insomma, la banda è di quelle che mettono paura, e contro Memphis sarà partita vera. E tosta, tremendamente tosta.

West
La difesa di UCLA, 78 punti subiti nelle prime due gare del torneo, si incrina contro Western Kentucky e ne subisce altrettanti, anche se è il caso di far notare che il primo tempo si era chiuso sul punteggio di 41-20 per i Bruins di un incontenibile Kevin Love (29 punti, 14 rimbalzi e 4 stoppate). Resta il fatto che una delle migliori difese del basket collegiale non ha trovato un rimedio contro Tyrone Brazelton, che dopo i 33 punti dell'esordio contro Drake e i più normali 15 contro San Diego, ne mette 31 con 6-10 nelle triple. Nell'altra partita, Xavier ha bisogno dell'overtime per aver ragione di una West Virginia che aveva le polveri abbastanza bagnate (1-11 dalla lunga distanza, contro l'11-19 dei Musketeers), ma che nonostante questo lotta su ogni pallone, e riesce ad andare anche avanti di sei nel supplementare. A spuntarla sono comunque i "moschettieri", guidati da un B.J. Raymond pessimo durante i tempi regolamentari ma freddo quando i palloni cominciavano a scottare (due triple nell'ultimo minuto, che hanno portato i suoi dal 72-74 al 78-74 a 30 secondi dalla fine).

2 commenti:

Anonimo ha detto...

è sempre un piacere leggere i tuoi report

drunkside ha detto...

io amo Pitino, non c'è niente da fare. ha massacrato quella squadra di decerebrati.

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