Mentre tutti gli occhi d'America sono puntati sulle Final Four, e sulle sfide Villanova-North Carolina e Connecticut-Michigan State, in questi giorni al Madison Square Garden si sono disputate le Final Four del torneo NIT, che sarebbe il più antico torneo nazionale dell'NCAA (la prima edizione si è svolta nel 1938, un anno prima del primo torneo NCAA vero e proprio) ma che da diversi anni ormai è visto un po' come il "torneo di consolazione", per le non ammesse al tabellone principale dell'NCAA. Questo, tuttavia, di solito fa di questo torneo una notevole attrattiva, per la presenza di team blasonati che magari, per un motivo o per un altro, hanno avuto una stagione così così. Non a caso, il torneo è stato vinto per ben SEI volte dagli idoli di casa, i Red Storm di St. John's, dove in molti brotha non vanno a giocare perché c'è troppa, veramente TROPPA pressione mediatica. I johnnies, peraltro, quest'anno erano assenti sia dalla Big Dance che dall'NIT, causa stagione da 16-18 ed eliminazione con asfaltata da Marquette al secondo turno del torneo della Big East. In ogni caso, a rinfoltire il tabellone del torneo c'erano squadroni tipo Kentucky, Florida, Georgetown, Notre Dame, Auburn e quella Davidson di Stephen Curry che lo scorso anno fu la regina delle Cinderellas al torneo NCAA. Nonostante ciò, il pubblico del MSG ha visto arrivare la sola Notre Dame, delle squadre già citate, alle Final Four. Fuori Kentucky ai quarti, stesso punto di Florida e Auburn. Fuori al secondo turno una Davidson che ha pagato le polveri bagnate del succitato Curry, che però resta discreto per il piano di sopra. Fuori addirittura al primo turno una Georgetown decisamente lontana parente di quella che ha dominato le due regular season scorse della Big East, arrivando alle Final Four NCAA nel 2007. All'atto finale, infatti, oltre a Notre Dame sono arrivate San Diego State (unica delle teste di serie numero 1 a farcela), Baylor e Penn State. Proprio quest'ultima, poi, è riuscita ad aggiudicarsi il torneo, eliminando in semifinale proprio Notre Dame (con buona pace di Luke Harangody, che comunque ha disputato una stagione stellare a 23.3 punti e 11.8 rimbalzi), e sconfiggendo in finale per 69-63 Baylor, che grazie all'ispiratissima coppia Jerrels-Dunn (in due, 48 punti con 15-23 cal campo) ha fatto fuori con un break nel secondo tempo San Diego State. I Nittany Lions di Penn State, che fino ad oggi avevano vinto solo una volta la Atlantic-10, si aggiudicano il torneo grazie soprattutto a Jamelle Cornley (miglior realizzatore e rimbalzista dei suoi, a quota 18 e 7), nominato poi MVP delle Final Four, anche se il Madison Square Garden semivuoto (poco più di 10000 spettatori) non è stata la migliore delle cornici possibili. Non escluderei di rivedere Cornley in Europa, visto che la sua carriera NCAA si è appena conclusa - nel migliore dei modi, considerando che giocava a Penn State. Ah, anche Jerrels è un nome da mettere in qualche taccuino, già che ci siamo...
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