Antipasto più succoso quest'anno per il torneo NCAA: all'atto conclusivo (le Final Four) hanno fatto da preludio non una (come era stato negli anni scorsi) ma bensì QUATTRO gare, che pertanto sono state un po' pomposamente ribattezzate le "First Four", partite "spalmate" in due giorni che valgono l'accesso al tabellone vero e proprio del torneo. A questo turno preliminare accedevano le quattro squadre dal ranking più basso (le due vincenti sono andate al numero 16 dei tabelloni dell'East e del Southeast Regional, rispettivamente contro Ohio State e Pittsburgh) e le ultime quattro ad essere state scelte, per due spareggi che valgono l'accesso al numero 12 del tabellone dell'East Regional (la sfida tra Clemson e UAB) contro West Virginia, e quello al numero 11 del seeding del Southwest Regional (VCU contro USC), che dà il diritto ad affrontare Georgetown.
Molto cervellotico, non c'è che dire, ma così è stato. Fortunatamente da stanotte si comincia a fare sul serio, e parte il "vero" torneo NCAA 2011.
Nelle sfide in questione, Clemson ha battuto abbastanza nettamente UAB grazie all'ottima prova del senior Jerai Grant, che ha decisamente scelto il momento migliore per ritoccare il suo career high a quota 22 punti (conditi da 7 rimbalzi). Per i Tigers è la prima vittoria in una partita di torneo NCAA da 14 anni a questa parte, e stavolta è maturata abbastanza presto, visto che la partita è iniziata con un 31-11 che poi Clemson ha potuto gestire in tutta calma, in una gara dall'esito niente affatto scontato. Prossimo giro contro West Virginia, un cliente da prendere con le molle, ma non sempre aver giocato una partita pochi giorni fa è uno svantaggio. Molto più tirata la sfida tra UNC-Asheville e AR-Little Rock, chiusa soltanto ai supplementari in favore dei Bulldogs per 81-77. UNC-Asheville avanza grazie ai 22 del tatuatone Primm (freddissimo nel tirare i liberi durante l'overtime) e Dickey (quest'ultimo già MVP del torneo della Big South), dopo aver inseguito per quasi tutta la partita. Adesso gli tocca Pittsburgh, e francamente per i ragazzi di coach Biedenbach si mette molto scura. Certo, è vero che in NCAA non bisogna mai dire mai, ma insomma, un'altra vittoria, per di più ai danni di una delle potenze del basket collegiale, sembra ardua da pronosticare. DECISAMENTE ardua. VCU batte USC 59-46 al termine di una gara equilibratissima nella prima frazione, grazie ad un'ottima prova a rimbalzo (Burgess 10 e Skeen 9 con 16 punti) e in difesa dei ragazzi del giovane (33 anni) coach Smart, che hanno concesso ai Trojans solo UN canestro dal campo negli ultimi 9 minuti di gara, per un parziale di 15-3 a chiusura di una partita che ha visto i Rams quasi sempre avanti nel punteggio ma con USC capace di tornare sotto fino al 44-43. Prossimo avversario, una Georgetown tornata solida dopo qualche annata abbastanza mediocre. Nell'ultima gara, quella che valeva la possibilità di sfidare i numeri 1 del ranking NCAA di quest'anno, UTSA ha avuto ragione di Alabama State con un 70-61 frutto di una partita dai due volti, con i Roadrunners capaci di chiudere il primo tempo con un roboante +27 (48-21), diventato addirittura +28 a inizio secondo tempo, e gli Hornets capaci di rimontare fino al -9 (con poco meno di 3 minuti da giocare) che è stato poi lo scarto con cui si è chiusa la gara. Vittoria preventivabile visto che Alabama State arrivava al torneo NCAA con un record di 17-17 dopo aver vinto un po' a sorpresa il torneo della Soutwestern Athletic Conference. Melvin Johnson III realizza anche lui il suo career high con 29 punti, a cui si aggiunge la doppia doppia dell'australiano Jeromie Hill (14+11 rimbalzi). Anche qui, dalla prossima si fa sul serio, e aver ragione di Ohio State, per di più a Cleveland, sembra un'impresa di quelle che si sono viste giusto alle Termopili...
Nelle sfide in questione, Clemson ha battuto abbastanza nettamente UAB grazie all'ottima prova del senior Jerai Grant, che ha decisamente scelto il momento migliore per ritoccare il suo career high a quota 22 punti (conditi da 7 rimbalzi). Per i Tigers è la prima vittoria in una partita di torneo NCAA da 14 anni a questa parte, e stavolta è maturata abbastanza presto, visto che la partita è iniziata con un 31-11 che poi Clemson ha potuto gestire in tutta calma, in una gara dall'esito niente affatto scontato. Prossimo giro contro West Virginia, un cliente da prendere con le molle, ma non sempre aver giocato una partita pochi giorni fa è uno svantaggio. Molto più tirata la sfida tra UNC-Asheville e AR-Little Rock, chiusa soltanto ai supplementari in favore dei Bulldogs per 81-77. UNC-Asheville avanza grazie ai 22 del tatuatone Primm (freddissimo nel tirare i liberi durante l'overtime) e Dickey (quest'ultimo già MVP del torneo della Big South), dopo aver inseguito per quasi tutta la partita. Adesso gli tocca Pittsburgh, e francamente per i ragazzi di coach Biedenbach si mette molto scura. Certo, è vero che in NCAA non bisogna mai dire mai, ma insomma, un'altra vittoria, per di più ai danni di una delle potenze del basket collegiale, sembra ardua da pronosticare. DECISAMENTE ardua. VCU batte USC 59-46 al termine di una gara equilibratissima nella prima frazione, grazie ad un'ottima prova a rimbalzo (Burgess 10 e Skeen 9 con 16 punti) e in difesa dei ragazzi del giovane (33 anni) coach Smart, che hanno concesso ai Trojans solo UN canestro dal campo negli ultimi 9 minuti di gara, per un parziale di 15-3 a chiusura di una partita che ha visto i Rams quasi sempre avanti nel punteggio ma con USC capace di tornare sotto fino al 44-43. Prossimo avversario, una Georgetown tornata solida dopo qualche annata abbastanza mediocre. Nell'ultima gara, quella che valeva la possibilità di sfidare i numeri 1 del ranking NCAA di quest'anno, UTSA ha avuto ragione di Alabama State con un 70-61 frutto di una partita dai due volti, con i Roadrunners capaci di chiudere il primo tempo con un roboante +27 (48-21), diventato addirittura +28 a inizio secondo tempo, e gli Hornets capaci di rimontare fino al -9 (con poco meno di 3 minuti da giocare) che è stato poi lo scarto con cui si è chiusa la gara. Vittoria preventivabile visto che Alabama State arrivava al torneo NCAA con un record di 17-17 dopo aver vinto un po' a sorpresa il torneo della Soutwestern Athletic Conference. Melvin Johnson III realizza anche lui il suo career high con 29 punti, a cui si aggiunge la doppia doppia dell'australiano Jeromie Hill (14+11 rimbalzi). Anche qui, dalla prossima si fa sul serio, e aver ragione di Ohio State, per di più a Cleveland, sembra un'impresa di quelle che si sono viste giusto alle Termopili...
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