Se il primo turno del torneo NCAA 2011 è stato ricco di sorprese, del secondo si può sicuramente dire che non è stato da meno. Così, come già era successo molte altre volte in passato, quest'anno potete sbizzarrirvi a tifare per la vostra Cinderella preferita... Vediamo nel dettaglio come è andata nei quattro regional (tra parentesi la città dove si sposteranno le squadre per i prossimi due turni).
East regional (Newark)
Passa facile Ohio State contro George Mason, in una serata in cui avrebbero segnato da tre anche tirando dagli spogliatoi (a un certo punto del secondo tempo, erano 16-23 di squadra, alla fine hanno chiuso 16-26), e dove quindi non c'è neanche stato bisogno degli straordinari da parte di Jared Sullinger, che comunque fattura un rispettabilissimo 18+8. George Mason ha cercato di stare alla battaglia, ma sinceramente ai Patriots i tiri da tre hanno cominciato ad entrare quando gli altri erano già scappati. Eroe della serata è dunque David Lighty, 25 punti con 2-3 da due e 7-7 da tre, ma da non sottovalutare sono anche i 15 assist di Aaron Craft. Si annunciano scintille nella sfida contro Kentucky, una delle squadre più talentuose del basket collegiale ma che in questi primi due turni non è che abbia fatto strabuzzare gli occhi. Dopo la vittoria risicata contro Princeton, i Wildcats superano una comunque forte West Virginia con un 71-63 figlio di una grande rimonta nel secondo tempo, dopo che i primi 20 minuti si erano chiusi con il +8 Mountaineers. Brandon Knight, quello che 48 ore prima aveva segnato solo un canestro (della vittoria, comunque), decide che è l'ora di risistemare qualche gerarchia in NCAA e ad inizio secondo tempo propizia un parziale di 11-0 che rimette i Wildcats in carreggiata, e nell'ultimo minuto segna sei tiri liberi che saranno determinanti per mettere in ghiacciaia la gara. Totale: 30 punti, nuovo career high. Che vanifica i 20 di Joe Mazzulla, e vendica la sconfitta dello scorso anno, che costò a Kentucky l'accesso alle Final Four proprio per mano dei ragazzi di coach Huggins. Approda a Newark anche North Carolina, che supera 86-83 Washington dopo essersela vista brutta nel primo tempo, quando i Tar Heels erano sotto di 11. Per UNC è la ventiquattresima volta tra le Sweet 16, ma sicuramente questa è stata una delle qualificazioni più sudate, visto che nel convulso finale le occasioni per il pareggio - o addirittura per il sorpasso - non sono certo mancate per gli Huskies. Ora si comincia a fare sul serio, visto che i ragazzi di coach Williams affronteranno una Cinderella per modo di dire, visto che a sfidarli ci sarà Marquette, che dopo una regular season così così (20-14) approdano alla seconda settimana del torneo dopo aver fatto fuori Xavier e Syracuse. I Golden Eagles superano gli Orange al termine di una gara in cui Syracuse tira molto meglio dal campo (55% contro 41%), ma perde anche 18 palle e viene sconfitta 30-24 a rimbalzo. Miglior realizzatore dell'incontro il freshman degli Orange Dion Waiters, 18 punti con 8-10 dal campo, bene per i ragazzi di Buzz Williams Jae Crowder, 16 e 7 rimbalzi, e Darius Johnson-Odom, 17 punti.
West regional (Anaheim)
Passa all'ultimo secondo Duke, in un regional dove a dire il vero tre partite su quattro sono state equilibratissime, eliminando la rediviva Michigan. 73-71 il punteggio finale per gli uomini di coach K, che ne hanno 24 da Nolan Smith e 13 + 8 da Kyle Singler, in una partita che dimostra come (ma c'era da esserne ragionevolmente certi anche prima) Kyrie Irving non sia ancora al 100% dopo tre mesi di stop. Ottima prova del collettivo dei Wolverines, che ne mandano 5 in doppia cifra tra i quali spiccano i 16 di Darius Morris e i 15 di Tim Hardaway Jr. Prendete nota dei Wolverines perché a quanto pare nessuno di loro pare intenzionato a fare il salto nel professionismo, e in tal caso questi son buoni anche per il prossimo anno. Complimenti a coach K, alla vittoria numero 900, che anche questa volta arriva con gli avversari che sbagliano il layup del possibile pareggio sulla sirena. La fortuna aiuta gli audaci, ma da sola non basterà contro Arizona, che piega Texas dopo un finale tirato (e contestato), nonostante l'ottimo secondo tempo dei Longhorns, che erano passati dal -11 con cui si era chiuso il primo al +2 con 10" alla sirena, quando il gioco da tre punti (assai fortunoso) di Williams regala il 70-69 per Arizona, con la fagiolada finale dell'azione successiva, dove nessuno dei tanti"mezzi" falli viene fischiato in favore di Texas, che comunque deve prendersela soprattutto con sé stessa per l'infrazione di 5 secondi commessa sul 69-67.. Miglior marcatore della gara, J'Covan Brown: se non si fa tentare dalle sirene NBA, anche il prossimo potrebbe essere un anno buono per provarci per i Longhorns. Approdano tra le Sweet 16 anche i San Diego State Aztecs, dopo una maratona conclusasi al secondo supplementare contro Temple. In una serata in cui gli Aztecs hanno palesato il loro unico limite in questa corsa al torneo NCAA (la rotazione corta, anzi, cortissima), Temple paga la percentuale dal campo non altissima (38% scarso contro il 43% di San Diego State), con Allen e Fernandez che totalizzano un non certo esaltante 10-32. Per gli Aztecs, priorità assoluta sarà recuperare un minimo di produttività dal senior D.J. Gay, fin qui autore di un misero 5-24 nelle due gare disputate nel torneo. Bene invece l'altro quarto anno, Billy White, alla terza doppia-doppia consecutiva (16+13 per lui). Il sogno degli Aztechi, però, troverà un ostacolo importante nei campioni del torneo Big East di Connecticut, che fanno fuori Cincinnati 69-58 (unica gara in questo regional a terminare con la doppia cifra di scarto) con 33 punti del ragazzo del Bronx, al secolo Kemba Walker. Da parte loro, i Bearcats fanno quello che possono con i 22 punti di Bishop, ma vengono superati anche a rimbalzo 35-25 e perdono l'altro derby della Big East. Singolare come, della conference considerata più competitiva del basket collegiale, siano rimaste solo due squadre, che hanno entrambe chiuso la regular season con un record di 9-9.
Southwest regional (San Antonio)
Kansas supera Illinois 73-59 grazie ad un'altra ottima prova della Premiata Ditta Gemelli Morris, che mette insieme 41 punti e 24 rimbalzi con 16-26 dal campo. Ci sarebbe Mike Tisdale in doppia doppia per i Fighting Illini, peccato per il 4-14 dal campo, che è lo specchio di percentuali di squadra che sono state un po' l'ago della bilancia di questa sfida: 52% per i Jayhawks, 38% per Illinois. E così, per Kansas arriva la vittoria numero 34. Considerando che ancora ci sono quattro turni nel torneo NCAA; i Jayhawks hanno l'opportunità di battere una serie di record impressionante, tra cui il massimo numero di vittorie in una singola stagione e di eguagliare il record di tutta l'NCAA. Se pensate che coach Self abbia intenzione di lasciarsi scappare questa opportunità vi sbagliate di grosso. Anche perché in questo regional si sono sprecate le upset. Restano in lizza Richmond, che elimina un'abbastanza deludente Morehead State con un rotondo 65-48, figlio della buona vena di Justin Harper, 19 punti e 6 rimbalzi (l'ultima gara di Faried, osservato speciale della NBA per la sua attitudine selvaggia al rimbalzo - migliore di tutta l'NCAA a quota 14.5 rpg -, si chiude con un 11+13 che non è stato niente di che). L'unico piccolo vantaggio che hanno gli Spiders su Kansas è che hanno un giorno di riposo in più e non hanno dovuto faticare eccessivamente per aver ragione degli Eagles. Per il resto, il pronostico è ovviamente tutto a favore di Kansas. Si giocano un posto nelle Elite 8 anche VCU, che dopo aver fatto fuori USC nel preliminare e Georgetown al primo turno, vince la sua terza gara consecutiva con la doppia cifra di scarto, vittima di turno Purdue, battuta 94-76 nonostante i 25 di JaJuan Johnson e i 20 di Ryne Smith, a cui però i Rams hanno opposto ben 6 giocatori in doppia cifra, tra cui spiccano la doppia doppia di Joey Rodriguez (12+11 assist) e i 23+8 rimbalzi di Bradford Burgess; e Florida State, che fa fuori Notre Dame per una delle tante upset di questo secondo turno, nonostante i 21 di Abromaitis e i 18 di Ben Hansbrough, a cui i Seminoles hanno opposto quattro giocatori in doppia cifra, tra cui spiccano i 14+10 di Bernard James. Il 71-57 finale avrebbe persino potuto essere più ampio, visto che ad un certo punto i Seminoles erano avanti di 23 e hanno concesso qualche minuto anche alle seconde linee (12 giocatori a referto).
Southeast regional (New Orleans)
La sorpresa più grande del secondo turno è ovviamente l'eliminazione di Pittsburgh per mano di Butler, che ormai si fatica a definire una sorpresa. La seconda vittoria dei Bulldogs sul filo della sirena relega i Panthers al ruolo di eterna incompiuta (da diversi anni ormai sono ai vertici dei ranking NCAA per poi squagliarsi puntualmente durante il torneo). Stavolta a condannare i Panthers è stata la somarata di Nasir Robinson, che ha fatto un fallo talmente stupido da sembrare assurdo a lui stesso, sul 70-70 con meno di un secondo da giocare e con Butler che aveva finito i time-out. Matt Howard (78.4% dalla lunetta in stagione) ha messo il primo e sbagliato intenzionalmente il secondo, staccando il secondo biglietto consecutivo per le Sweet 16 per il piccolissimo (4500 studenti in tutto) college dell'Indiana. Il trentello del junior Shelvin Mack è stata la ciliegina sulla torta di una partita che solo Pitt poteva perdere, e ci è riuscita. Nonostante il 56% dal campo, nonostante il 33-22 a rimbalzo, nonostante i 24 di Gilbert Brown. Maybe next year, Pitt... Non stecca invece Wisconsin, che la spunta per 70-65 contro una Kansas State niente affatto arrendevole, che deve più della metà dei suoi punti ad un inarrestabile Jacob Pullen (38 per lui con 13-22 dal campo), ma i Badgers sono un po' più squadra e nonostante la pessima giornata del loro miglior realizzatore, Jordan Taylor (per lui 12 punti con un misero 2-16 dal campo) dimostrano di meritare il passaggio del turno. Ironia della sorte, la Kansas State del 2008, che aveva già Pullen, ma che soprattutto aveva Michael Beasley e Bill Walker, venne eliminata al secondo turno, sempre da Wisconsin. Che uscì di scena al turno successivo, contro la Cinderella Davidson... Nel rematch della Finale 2006 (e semifinale 2007) tra Florida e UCLA la spuntano per la terza volta i Gators di coach Billy Donovan, 73-65 al termine di una partita giocata punto a punto, dove francamente i Bruins di coach Howland hanno attaccato la difesa schierata a tratti in modo imbarazzante, e nonostante tutto sono stati tenuti a galla dalla vena di Reeves Nelson (16 +11 rimbalzi per lui) e dalle triple di Tyler Honeycutt, prima che l'1.70 Erving Walker decidesse che era giunto il momento di spaccare in due la partita con 10 punti nel finale (dei quali almeno cinque decisamente fortunosi) che hanno dato a Florida l'ultimo allungo. Vittoria pronosticabile e tutto sommato meritata, ma questa Florida qua non pare destinata a sfornare glorie NBA come la sua illustre progenitrice. Al prossimo turno gli tocca Brigham Young di uno degli idoli di chi scrive, quel Jimmer Fredette che non solo è il capocannoniere di tutta l'NCAA con 28.8 punti a partita, ma è un realizzatore mostruoso, capace di oscurare anche la carriera collegiale di gente come JJ Redick. In NBA sarà difficile trovargli un ruolo, perché è 1.85 circa ed è bianco, ma quest'anno è andato per 4 volte sopra i 40 e ha un season high di 52. Gonzaga sinceramente non aveva antidoti contro un soggetto del genere, quindi tutto sommato averne subiti 34 da lui non è da buttare, casomai è un po' deludente lo scarto finale (-22, 89-67 il risultato) per una squadra che aveva ben impressionato al primo turno contro St. John's. Il problema in ottica Florida, per BYU, potrebbero essere i rimbalzi. Ma il torneo NCAA insegna che le partite si affrontano una alla volta...
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