venerdì, giugno 07, 2019

ALLEN

(Realizzato originariamente per Overtime - Storie a spicchi e pubblicato QUI)


C’è una cosa di cui si parla sempre troppo poco quando si parla di Allen Ezail Iverson ed è la sua media punti a partita nei playoff. Ve la riporto subito così facciamo “via il dente, via il dolore”: 29,73. Solo Michael Jordan ha, nella storia della NBA, una media punti più alta nella post-season.  

Questo perché quando parliamo di AI ci tornano sempre in mente i momenti che hanno reso di lui un’icona: la prima chiamata al draft 1996; il crossover su Michael Jordan;


il titolo di rookie dell’anno;  la camminata sopra Tyronn Lue alle Finals; 



il trofeo di MVP del 2001; la conferenza stampa del “practice” ripetuto 22 volte; 



 i quattro titoli di miglior realizzatore della Lega; i 60 punti in 42 minuti contro i Magic. 

E invece c’è tanto, tantissimo altro, di questo giocatore che ha un posto speciale nell’immaginario collettivo per il cuore enorme che gli ha permesso di superare tutti i limiti che il suo fisico avrebbe dovuto dargli. Nelle 71 partite da lui giocate in postseason, The Answer ha tenuto una media di 6 assist e 2.1 recuperi a fronte di 3.1 perse.  

Il suo debutto nelle partite di playoff sembrò quasi ricalcare quello in NBA:  30 punti e 7 assist (contro i 30 e 6 assist dell’esordio nel 1996).  Nella sua terza partita, fu l’unico (ad oggi) nella storia della NBA a segnare 30 punti e rubare 10 palloni in una gara di postseason. La sua run del 2001, quella in cui guidò i Sixers alle finali più squilibrate della storia recente della NBA, lo vide scollinare quota 40 punti per ben 6 volte (con due puntate oltre quota 50), di cui 3 consecutive: le ultime due gare delle conference finals contro Milwaukee e la prima delle finali contro i Lakers.  Nell’ultima serie di playoff da lui giocata, Nuggets vs Lakers 2008, andò per due volte sopra i 30 ma non poté evitare lo sweep dai gialloviola.  

Ma la cosa più bella è che di Iverson i numeri non sono tutto, anzi, a dire il vero non sono praticamente niente. Restano le immagini, gli highlights, il cuore sempre ben oltre l’ostacolo, le sensazioni che sapeva trasmettere. Compie oggi 44 anni The Answer, il più “sensazionale” giocatore ad aver mai calcato i parquet della NBA.

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