Le quattro gare che caratterizzano le Elite 8 sono per certi versi le partite più importanti della stagione, per i giocatori che in esse si sfidano. Vincere significa approdare all'evento sportivo dell'anno negli USA, dopo il Superbowl. Perdere, anche se non comporta un automatico ritorno all'anonimato, significa essere andati a Roma e non aver visto il Papa, come si dice dalle mie parti. Ma ovviamente in una partita c'è una vincente e una perdente, è la dura legge del basket. Vediamo nel dettaglio cosa è successo gara per gara.
Connecticut Huskies-Missouri Tigers 82-75 (West Regional)
Ancora una volta, Missouri non riesce ad approdare alle Final Four, e UConn è la prima delle squadre a staccare il biglietto per Detroit. Gli Huskies di coach Calhoun giocano una gran partita sul piano offensivo (51% dal campo, sporcato solo dal 6-17 di AJ Price), sovrastano i Tigers a rimbalzo (45-26 il conto finale sotto le plance) e dimostrano di meritare l'accesso alle Final Four, al di là di un regional tutto sommato abbordabile. Finalmente convincente anche Kemba Walker (from Rice High School, Bronx NY), che dopo un avvio di stagione decisamente promettente sembrava essersi un po' perso, e che pareggia il suo career high in NCAA a quota 23 punti. A Missouri è mancato un po' l'apporto di DeMarre Carroll, fermo a quota 12 senza essersi guadagnato neanche un viaggio dalla lunetta.
Pittsburgh Panthers - Villanova Wildcats 76-78 (East Regional)
Ancora una volta, Pittsburgh si ferma prima di quanto si sarebbe potuto pensare, ma che i Wildcats fossero tosti lo si era già capito nei giorni scorsi. Il "derby" della Big East va ai ragazzi di coach Jay Wright, che dimostra che il suo (secondo) titolo di Big East Coach Of The Year non era proprio campato in aria. La terza vittima illustre dei suoi ragazzi, infatti, gioca una gran gara (Sam Young 28 e 7 rimbalzi, DaJuan Blair 20 e 10 con 9-9 dal campo) ma Villanova non li lascia scappare (34-32 il vantaggio per Pittsburgh a fine primo tempo) e alla fine Scottie Reynolds, al limite dell'infrazione di passi, trova il canestro che vale il viaggio a Detroit. Pittsburgh chiude l'anno con 31 vittorie e solo 5 sconfitte, dopo aver occupato ripetutamente il primo posto nel ranking NCAA durante l'anno. Villanova però li ha battuti due volte. E chi li ferma più, questi?
Louisville Cardinals - Michigan State Spartans 52-64 (Midwest Regional)
Che bellezza, questo sport. La magia del torneo NCAA sta proprio tutta qui, nella sua totale, completa, strabiliante imprevedibilità. Avevo appena finito di scrivere che Louisville faceva sul serio, che la scoppola rifilata ad Arizona era un monito per gli avversari, ed ecco che mestamente, i campioni della Big East di quest'anno, numero uno del ranking NCAA all'inizio del torneo, escono contro Michigan State al termine di una prova incolore, dove hanno retto per poco più di un tempo, e quando gli Spartans hanno fatto il primo tentativo di fuga non sono stati in grado di riprenderli. Tra l'altro, giocando una pallacanestro decisamente poco "pitiniana": solo 7 recuperi e 12 palle perse da Michigan State, che ha tirato con il 46% dal campo, vincendo anche la sfida a rimbalzo per 35 a 27. Mattatore della serata, ancora Goran Suton, che dopo l'ottima prova contro Kansas, si conferma vera sorpresa di questa seconda parte di torneo, con 19 punti e 10 rimbalzi. Adesso agli Spartans di coach Izzo (per lui quinto viaggio all'atto finale in 14 anni a East Lansing), padroni di casa a Detroit, tocca Connecticut, una da prendere con le molle (due apparizioni alle Final Four e due vittorie), anche se potrebbe essere distratta da pensieri extra-cestistici.
North Carolina Tar Heels - Oklahoma Sooners 72-60 (South Regional)
Nella partita sicuramente più attesa delle quattro, se non altro per il confronto Hansbrough-Griffin, a spuntarla è la Favorita, quella che da inizio anno gioca con i favori del pronostico, ovvero North Carolina e il suo collettivo al servizio di una stellina. Oklahoma aveva dalla sua lo strapotere fisico del suo numero 23, che non a caso anche contro UNC ne ha messi a referto 23 con 9-12 dal campo e 16 rimbalzi, ma a parte questo, ha avuto un timido contributo da Willie Warren, in ombra contro Syracuse (per lui alla fine 18 punti) e poco da tutti gli altri. North Carolina, invece, ha avuto sì un Hansbrough sottotono (per lui subito due falli, solo 26 minuti in campo con 8 punti e 6 rimbalzi), ma aveva dalla sua un collettivo di ben altro livello rispetto a quello degli avversari. E infatti, a sopperire alle mancanze di Mr. Naismith 2008 ci hanno pensato Ty Lawson (19 punti, 5 rimbalzi e 5 assist), Danny Green (18 punti) e Deon Thompson (10 punti). Adesso per i Tar Heels c'è probabilmente la squadra più in forma del momento, quella Villanova che ha tutta l'intenzione di continuare a fare l'ammazzagrandi. Ma UNC (per loro diciottesimo viaggio alle Final Four, record NCAA) ci è già andata vicina lo scorso anno, e quest'anno non ha nessuna voglia di fare sconti, ora che il gioco si fa duro.
4 commenti:
Soccia,rob! (espressione 1 svelante la mia provenienza geografica 2 da non tradurre letteralmente ma che significa stupore positivo).
complimenti per gli articoli sul college basket! traduci anche da giornali d oltreoceano? non è che sia cosi facile trovare dettagli in merito....
Sarò sincero, per le levatacce imminenti avrei preferito altri risultati. D accordissimo sul fatto che UCONN, UNC e Villanova abbiano un grande gioco di squadra e siano molto organizzate ma peccato avere perso dei talenti purissimi, favolosi nei movimenti.
Senza far nomi:
Tyreke Evans, 1-2-3 dei Tigers, 1 (forse 2) per il piano di sopra. Sarò forse ancora scosso dalla delusione targata Qyntel Woods, talento mai visto (e sottolineo MAI) da queste parti, ma il prodotto di Tennessee e il futuro sophomore (??????) di Calipari si assomigliano parecchio. Chili, centimetri, ball-handling, controllo del corpo, e anche (sic) indolenza. Anyway, stupendo giocatore quello di Memphis, peccato.
Blake Griffin, per chi se lo sia perso, highlight contro UNC schiacciata una mano al volo principesca. Poteva essere un aperitivo per le final (ok ok caffè, vista l ora).
Young e Blair di Pittsburgh, non aggiungo nulla alle cifre.
Concludo, vi linko una perla:
http://www.youtube.com/watch?v=QzgjmMcAPwI
mi associo ai commentatori SHOWTIME!!!
ciao a tutti
matt
Grazie per i complimenti, Matt!! ovviamente per l'NCAA uso SOLO fonti in inglese... Tyreke Evans se è furbo (ma non lo è) NON va al draft, ché non ha ancora finito di imparare questo giochino e Calipari è un buon maestro. Griffin invece ci andrà, ma in NBA farà meno lo smargiasso che al piano di sotto. Young e Blair di Pitt sono dei grandi, il primo se ne va in NBA e potrebbe essere una buona scelta per chi cerca una guardia molto fisica, per Blair però potrebbe valere quanto ho detto prima su Griffin...
good start
necessita di verificare:)
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