Di solito, si dice che nel torneo NCAA il momento più difficile sia il primo turno, soprattutto per le squadre ben attrezzate, e che una volta superato quello, la strada si faccia più in discesa. Ovviamente, però, in un torneo dove TUTTE le partite sono "dentro o fuori", l'insidia è sempre dietro l'angolo. Anche perché si gioca a ritmo serrato: sono appena terminati i tornei di conference, il primo turno è stato appena archiviato e subito si torna in campo. A volte, la concentrazione fa la differenza, anche se in certe partite il dislivello tecnico tra le formazioni è risultato quasi imbarazzante.
East regional
Per la seconda volta consecutiva, Pittsburgh vince ma non stravince e soprattutto non convince appieno, anche se si vedono i segni di miglioramento rispetto al match d'apertura. Solo sul piano offensivo, però, perché Oklahoma State ne manda cinque in doppia cifra, e stavolta a cavare le castagne dal fuoco a Pitt ci pensa Sam Young (32, 8 rimbalzi e 3 stoppate). Duke doma Texas non senza qualche patema d'animo, ufficializzando la dipartita di Greg Paulus (per lui solo 2 minuti in campo) ma mandandone altri 4 in doppia cifra. Villanova interrompe il viaggio di UCLA: per i Bruins, quest'anno niente atto finale per la prima volta dal 2005. Peraltro perdendo di 20, e concedendo 89 punti ai Wildcats. Ben Howland si farà tante domande sui propri giocatori, nei prossimi giorni. Xavier vince contro Wisconsin concedendogli un imbarazzante 28.6% dal campo ma perdendo ben 14 palloni, nella partita sicuramente meno interessante del regional.
Midwest regional
South regional
West regional
Louisville batte Siena, come da pronostico, anche se non la domina, anzi, deve fare un monumento alla sua batteria dei lunghi (Samuels 13 + 8 e 5 stoppate, Williams 24 e 15 rimbalzi, Clark 12 e 12 rimbalzi). Arizona batte abbastanza nettamente Cleveland State nella sfida tra le due sorprese del primo turno. Kansas approda alle Sweet 16 senza troppe difficoltà contro Dayton, tenuta a 43 punti. Nella sfida per noi più interessante, quella tra USC e Michigan State, gli Spartans battono i Trojans (sic!) in una partita in equilibrio fino all'ultimo minuto, dove Taj Gibson, evidentemente provato per la super prestazione contro Boston College, chiude con tre punti, zero rimbalzi e cinque stoppate in 23 minuti di gioco. Daniel Hackett gioca tutti e 40 i minuti e chiude con 13 punti, 5 assist, 3 rimbalzi e 3 recuperi. Lo rivedremo il prossimo anno.
South regional
North Carolina supera LSU 84-70 grazie agli esterni. La sensazione è che Tyler Hansbrough si sia risparmiato molto, in questi due turni, e che la cosa vada a tutto svantaggio degli avversari. Gonzaga nel finale regala un brusco risveglio a Western Kentucky, che pure aveva giocato una gran bella partita, e che se A.J. Slaughter non si fa tentare dalle sirene del professionismo, anche il prossimo anno può fare bene. Oklahoma vince di 10 contro Michigan grazie ancora una volta a Griffin (33 e 17 rimbalzi), che però non si è affatto risparmiato in questi primi due turni e questo potrebbe andare a vantaggio degli avversari che troverà d'ora in poi. A cominciare da Syracuse, che torna alle Sweet 16 dopo quattro anni di assenza grazie alla vittoria tutto sommato agevole contro Arizona State, attaccata con un divino 55.3 % dal campo e con un Eric Devendorf che negli ultimi tempi pare avere ritrovato una vena di un certo livello.
West regional
Connecticut dà un'asfaltatina anche a Texas A&M (92-66) grazie a un su, e in questi primi due turni è stata la squadra sicuramente più convincente tra le quattro teste di serie numero 1. Purdue, dopo un gran primo tempo, si complica la vita contro Washington, ma alla fine la spunta 76-74 grazie anche alla doppia stoppata di JaJuan Johnson (per noi, il nome più brutto del torneo NCAA), che arriva nell'ultima azione dopo che il succitato Johnson ne aveva messi 22 a referto. Memphis devasta Maryland (+20 a fine primo tempo) tirando il 58.5% dal campo e vince la sua trentatreesima gara su 36 sin qui disputate, e scusate del poco. Nell'ultima partita disputata ieri notte, Marquette e Missouri danno vita a un avvincente testa a testa, dove i Tigers provano la fuga e i Golden Eagles li riprendono nel secondo tempo grazie al trentello di Jerel McNeal (anche questo, segnatevelo per il draft). Sul 79 pari, però, Marquette perde un po' di lucidità e Missouri avanza alle Sweet 16 dopo sei anni di assenza dal torneo NCAA.
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