Anche quest'anno Marzo è il mese della madness, quel magico periodo dell'anno in cui il mondo dorato del basket pro si sposta in secondo piano, per lasciare spazio ai dilettanti della NCAA. Un mondo incredibile, con oltre trecentosessanta squadre nella sola Division I, con migliaia di giocatori a disputarsi un posto alla Big Dance, il torneo che ha avuto inizio proprio due giorni fa, e che vede sessantaquattro (anzi, sessantacinque, se contiamo la partita di spareggio preliminare) squadre universitarie sfidarsi in partite ad eliminazione diretta, suddivise in quattro regionals, per conquistare l'accesso alle Final Four, che quest'anno si svolgeranno ad Indianapolis. Le Final Four NCAA sono un evento talmente seguito negli States che in quei giorni la stessa NBA si ferma, tanto per darvi un'idea. Vediamo ora com'è andato il primo turno, che come spesso accade nelle competizioni ad eliminazione diretta è il più insidioso...
East regional
La Kentucky di John & John (Wall, il playmaker più talentuoso d'America tra quelli che non indossano una casacca NBA; Calipari, il coach che ha fatto grandi i Memphis Tigers nelle ultime due stagioni, portandoli ad un passo dal titolo) fa subito la voce grossa, sia pur contro un avversario tutto sommato modesto (100-71 il punteggio con cui hanno sconfitto East Tennessee State), grazie ai 29 punti di Bledsoe, ai 22 di Patterson e ai 17 + 11 assist del succitato Wall. Saltano subito Temple (contro Cornell), Marquette (contro Washington), Clemson (contro Missouri) e Texas (fuori all'overtime contro Wake Forest) rispettivamente numero 5, 6, 7 e 8 del tabellone. Faticano New Mexico (52-57 contro Montana, segnatevi il nome di Brian Qvale - 26 punti e 13 rimbalzi - per il prossimo anno, se riuscite a pronunciarlo) e Wisconsin, che elimina la certo non irresistibile Wofford con un modesto 53-49, anche loro teste di serie con i numeri 3 e 4. L'unica a tenere il passo è West Virginia, che dimostra di non aver vinto il torneo della Big East proprio a caso, e che si sbarazza di Morgan State con un secco 77-50 con Ebanks (16 + 13 rimbalzi) e Kevin Jones (17 + 8 rimbalzi con 8-10 dal campo) sugli scudi. Sono loro, a quanto visto, gli unici in grado di contrastare Kentucky, anche se Wake Forest (cinque uomini in doppia cifra, di cui due in doppia doppia, con Ishmael Smith che si è fermato a tre assist dalla triple double) e Washington (in sei con otto punti o più, il 54.5% dal campo) non sono da sottovalutare.
Midwest regional
Questo è il regional dove gioca la numero 1 delle numero 1, i Kansas Jayhawks che hanno concluso la stagione in testa al ranking con votazione unanime, dopo una stagione in cui al primo posto si sono alternati in diversi. E i campioni NCAA del 2008, come da pronostico, vincono - agevolmente ma non troppo - contro Lehigh, grazie soprattutto alla miglior prova stagionale di Marcus Morris, 26 punti (season high) e 10 rimbalzi, ma anche al 55% di squadra dal campo e ai 40 rimbalzi totali contro 29 degli avversari. La poca freddezza ai tiri liberi è un problema da non sottovalutare quando il gioco si farà più duro, ma per il resto ci siamo, eccome. Per il resto, le teste di serie sono saltate anche qua, con Georgetown (3) che passa dalla finale per il titolo nella Big East ad una mesta eliminazione al primo turno contro Ohio (impressionanti le cifre del terzetto Bassett, Cooper & Washington); Oklahoma State (7) fuori contro una finalmente rediviva Georgia Tech, capace di passare il primo turno del torneo per la prima volta dal 2005; e UNLV (8), fuori da Northern Iowa in una partita punto a punto. Avanti senza troppo impressionare le altre, Ohio State (68-51 contro la modesta UCSB), Michigan State (battuta 70-67 New Mexico State), Maryland (89-77 contro Houston dopo un primo tempo molto equilibrato), Tennessee (62-59 contro San Diego State). Forse quella che ha più impressionato è proprio Ohio, candidata d'ufficio a diventare la Cinderella del torneo 2010.
South regional
East regional
La Kentucky di John & John (Wall, il playmaker più talentuoso d'America tra quelli che non indossano una casacca NBA; Calipari, il coach che ha fatto grandi i Memphis Tigers nelle ultime due stagioni, portandoli ad un passo dal titolo) fa subito la voce grossa, sia pur contro un avversario tutto sommato modesto (100-71 il punteggio con cui hanno sconfitto East Tennessee State), grazie ai 29 punti di Bledsoe, ai 22 di Patterson e ai 17 + 11 assist del succitato Wall. Saltano subito Temple (contro Cornell), Marquette (contro Washington), Clemson (contro Missouri) e Texas (fuori all'overtime contro Wake Forest) rispettivamente numero 5, 6, 7 e 8 del tabellone. Faticano New Mexico (52-57 contro Montana, segnatevi il nome di Brian Qvale - 26 punti e 13 rimbalzi - per il prossimo anno, se riuscite a pronunciarlo) e Wisconsin, che elimina la certo non irresistibile Wofford con un modesto 53-49, anche loro teste di serie con i numeri 3 e 4. L'unica a tenere il passo è West Virginia, che dimostra di non aver vinto il torneo della Big East proprio a caso, e che si sbarazza di Morgan State con un secco 77-50 con Ebanks (16 + 13 rimbalzi) e Kevin Jones (17 + 8 rimbalzi con 8-10 dal campo) sugli scudi. Sono loro, a quanto visto, gli unici in grado di contrastare Kentucky, anche se Wake Forest (cinque uomini in doppia cifra, di cui due in doppia doppia, con Ishmael Smith che si è fermato a tre assist dalla triple double) e Washington (in sei con otto punti o più, il 54.5% dal campo) non sono da sottovalutare.
Midwest regional
Questo è il regional dove gioca la numero 1 delle numero 1, i Kansas Jayhawks che hanno concluso la stagione in testa al ranking con votazione unanime, dopo una stagione in cui al primo posto si sono alternati in diversi. E i campioni NCAA del 2008, come da pronostico, vincono - agevolmente ma non troppo - contro Lehigh, grazie soprattutto alla miglior prova stagionale di Marcus Morris, 26 punti (season high) e 10 rimbalzi, ma anche al 55% di squadra dal campo e ai 40 rimbalzi totali contro 29 degli avversari. La poca freddezza ai tiri liberi è un problema da non sottovalutare quando il gioco si farà più duro, ma per il resto ci siamo, eccome. Per il resto, le teste di serie sono saltate anche qua, con Georgetown (3) che passa dalla finale per il titolo nella Big East ad una mesta eliminazione al primo turno contro Ohio (impressionanti le cifre del terzetto Bassett, Cooper & Washington); Oklahoma State (7) fuori contro una finalmente rediviva Georgia Tech, capace di passare il primo turno del torneo per la prima volta dal 2005; e UNLV (8), fuori da Northern Iowa in una partita punto a punto. Avanti senza troppo impressionare le altre, Ohio State (68-51 contro la modesta UCSB), Michigan State (battuta 70-67 New Mexico State), Maryland (89-77 contro Houston dopo un primo tempo molto equilibrato), Tennessee (62-59 contro San Diego State). Forse quella che ha più impressionato è proprio Ohio, candidata d'ufficio a diventare la Cinderella del torneo 2010.
South regional
La testa di serie numero 1, i Duke Blue Devils, ha vita facile contro Arkansas Pine Bluff (73-44, sugli scudi Kyle Singler a quota 22 + 10 rimbalzi). Le notizie salienti che provengono da questo regional sono che la numero 2, Villanova, non fa una grande impressione e ha bisogno di un overtime per eliminare Robert Morris 73-70, e che la carriera collegiale di Luke Harangody, uno dei migliori giocatori di tutta la NCAA negli ultimi tre anni con la maglia di Notre Dame, è terminata con una o due partite di anticipo su quanto si sarebbe potuto preventivare, con la sconfitta dei Fighting Irish per mano di Old Dominion. C'è da dire che proprio il numero 44 di Notre Dame era reduce da un infortunio al ginocchio rimediato l'11 febbraio contro Seton Hall, e da allora ha sempre giocato a mezzo servizio. Esce anche Louisville, che pur avendo viaggiato a corrente alternata tutta la stagione era una squadra da prendere con le molle. Passano come da pronostico Purdue, Texas A&M e Baylor. Unica mezza sorpresa di questa parte del tabellone, St. Mary's ha eliminato Richmond con un partitone di Omar Samhan (29 + 12 rimbalzi, ma questo è un altro che può venir buono anche per il piano di sopra, visto che in tutta la stagione ha viaggiato a 21.2 punti, 11 rimbalzi e il 55 % dal campo) e annichilendo i Richmond Spiders a rimbalzo (39-16). Occhio a questi anche per il secondo turno.
West regional
La numero 1 di questo regional, i Syracuse Orange, esulta due volte. In primo luogo perché, pur priva di Arinze Onuaku, non ha dovuto faticare troppo per sbarazzarsi di Vermont 79-56, facendo rifiatare i titolari nei minuti finali dopo una grande prestazione di squadra, con sei uomini sopra gli otto punti e quattro a referto con almeno sei rimbalzi. In secondo luogo perché in questa stagione i ragazzi di coach Boeheim hanno perso finora solo contro Louisville (due volte), Georgetown e Pittsburgh, e due di queste tre squadre sono già uscite dal torneo NCAA. Per il resto, in questa parte di tabellone l'unica testa di serie ad essere saltata è stata Vanderbilt, che viene condannata da un tiro allo scadere di Danero Thomas. Passa Gonzaga contro Florida State al termine di una gara equilibrata, faticano meno Butler ad aver ragione di UTEP, Kansas State a superare North Texas e Pittsburgh a eliminare Oakland. Xavier manda un solo giocatore in doppia cifra contro Minnesota (Jordan Crawford, 28 punti conditi con 6 rimbalzi e 5 assist), ma è abbastanza per superare 65-54 i Golden Gophers, che nelle proprie fila avevano Ralph Sampson III (figlio di QUEL Ralph Sampson), ma anche un Iverson, un Carter, un Westbrook ed un Johnson (e va beh...). Come a dire, nello sport i nomi non sono tutto...
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