Adesso è ufficiale: le Final Four 2011 non avranno nessuna delle quattro numero 1 dei rispettivi tabelloni dei regionals. Ora, oltre al fatto che questa coincidenza si è verificata per la terza volta in oltre trent'anni, ovvero da quando l'NCAA ha cominciato a dare le teste di serie nel 1979, c'è da dire che queste sono le Final Four con le squadre "peggio classificate" di sempre. A contendersi il titolo universitario ci saranno una numero 3, una numero 4, una numero 8 e una numero 11. Per la prima volta, insomma, mancherà anche una numero 2. In ogni caso, potremmo non aver finito con i record, ma ci arriveremo a tempo debito. Per ora vediamo come sono andate le quattro gare che hanno deciso i regionals.
EAST REGIONAL: Kentucky (4) - North Carolina (2) 76-69
Coach Roy Williams si era probabilmente già giocato tutti i bonus-miracolo in questa seconda parte di stagione, che l'ha portato a sorpresa a fare più strada nel torneo degli arcirivali di Duke, il che significa che per un anno a Chapel Hill staranno tranquilli e beati, anche se. Anche se UK era battibile, almeno giudicando da quanto si è visto in questa partita. Nonostante l'imbarazzante 3-16 da tre, infatti, UNC riesce a reggere fino alla fine grazie al parziale messo in piedi da Harrison Barnes, che riporta sotto i Tar Heels dopo che i Wildcats erano stati anche a +11. La precisione dalla lunga distanza alla fine ha fatto la differenza, con i ragazzi di coach Calipari (che approda alle Final Four con la sua terza squadra in 15 anni) capaci di mettere in mostra un 12-22 di tutto rispetto. Kendall Marshall, talvolta sfidato al tiro, è rimasto inchiodato a 2-10 dal campo, facendo capire su quale aspetto del gioco dovrà lavorare maggiormente in estate; Tyler Zeller ha fatto un partitone ma inspiegabilmente è stato poco coinvolto (ha tirato 9-12 dal campo). Per Kentucky ce ne sono cinque in doppia cifra, tra cui spicca Sua Incostanza Brandon Knight (2 punti al primo turno, 30 al secondo, 9 nelle Sweet 16 e 22 contro UNC), che continua a tirare maluccio nel torneo (meno del 36% dal campo) ma a mettere i tiri che contano, anche se stavolta il sigillo è stato a firma Liggins. E così, dove John Wall e DeMarcus Cousins fallirono, Knight, Jones e Lamb sono riusciti. E chissà cosa avrebbe potuto essere questa Kentucky se avesse avuto anche Enes Kanter, fuori da inizio stagione per un infortunio....
WEST REGIONAL: Connecticut (3) - Arizona (5) 65-63
Alla fine, l'onore della Big East è salvo. La conference che aveva portato più squadre di tutte le altre nel torneo NCAA 2011 (11), che dopo soli due turni ha visto la sua rappresentanza ridursi a due, è comunque riuscita a portare una squadra a Houston, e non a caso si tratta di Connecticut, che il torneo della Big East lo aveva vinto, dopo aver disputato una regular season tra luci e ombre. Anche qui, la chiave della partita sta probabilmente nei tiri da tre, dato che Arizona ha raccolto un misero 4-21 a cui gli Huskies hanno risposto con un più dignitoso 5-17. Kemba Walker, che è alla sua seconda apparizione alle Final Four (quarta dal 1999 per Connecticut), stavolta si ferma a quota 20, ma ancora una volta, come contro San Diego State, ha un ottimo aiuto dal freshman Jeremy Lamb, autore di 19 punti. E dire che i Wildcats hanno anche avuto la possibilità di pareggiarla, la partita, ma hanno deciso di andare per ben due volte da tre nel finale, dopo che la tripla di Horne li aveva riportati da -5 a -2. Top scorer della serata, come sempre, Derrick Williams, anche lui a quota 20 come Kemba Walker. La rinascita di Arizona però non trova il suo coronamento, e se qualcuno si fa ingolosire dal draft NBA, il prossimo anno ci sarà da rifarsi da capo. Jim Calhoun invece stacca il suo quarto biglietto per le Final Four, e la sfida con Calipari si preannuncia di quelle tostissime.
SOUTHWEST REGIONAL: VCU (11) - Kansas (1) 71-61
Niente, i discorsi fatti nei turni precedenti sull'appuntamento con la storia di Bill Self sono da archiviare, se ne parlerà nei prossimi anni. Già, perché contro VCU i Jayhawks escono al termine di una partita dove è perfino difficile accusarli di qualcosa, perché la vittoria dei Rams è una di quelle dove è difficile stabilire dove comincino i propri meriti e dove i demeriti dell'avversario. Kansas ha difeso bene, come sempre in questo torneo, ma i tiri non gli sono entrati quasi mai, neanche quelli ben costruiti, tranne nel parziale di inizio secondo tempo, quel 17-5 che aveva ridotto il vantaggio dei Rams a soli 2 punti. Però poi, nuovamente, i tiri hanno smesso di entrare: quando una squadra chiude con 12-25 da tre e l'altra con 2-22, è chiaro che c'è poco da discutere. Bene per i Rams Jamie Skeen, 26-10, per Kansas molto bene i Morris (33 punti e 28 rimbalzi in due) e molto male tutti gli altri, a cominciare da Brady Morningstar che contro Richmond era stato l'ago della bilancia e qui semplicemente non ha inciso. Per il prossimo anno bisogna vedere se i Morris restano per l'ultimo anno (e allora c'è spazio per un altro anno al top) o se decidono che per loro con l'NCAA può bastare (e allora Bill Self avrà un bel po' da fare). A VCU vanno tutti i complimenti possibili, perché per la prima volta approdano alle Final Four dopo essere partiti dal turno preliminare e dopo aver fatto fuori diverse grandi del basket universitario. Un solo appunto, sul play Joey Rodriguez, già diventato quasi un mito negli States: Butler è una squadra dell'Indiana, contro di loro serviranno meno finte dal palleggio e più concretezza.
SOUTHEAST REGIONAL: Butler (8) - Florida (2) 74-71 (ot)
Quattro partite sino ad oggi disputate, tre vittorie in volata e una vinta di 7. Questo il ruolino di marcia di Butler, e se all'inizio potevamo pensare che fosse un po' la Dea Bendata che stava restituendo ai Bulldogs quanto gli aveva tolto lo scorso anno nella finale contro Duke, adesso non può più essere un caso, se questo gruppo approda alle Final Four per il secondo anno consecutivo. Così la vittoria contro Florida all'overtime è sembrata per certi versi un fatto ineluttabile, se si considera che i Gators arrivavano all'overtime per la seconda volta in 48 ore e che quindi ci stava di perdere un po' di lucidità nelle battute conclusive. Così i 27 punti di Shelvin Mack sono serviti a rintuzzare una Florida aggressiva come sempre lo sono le squadre di coach Billy Donovan, che dal canto suo ha pagato un Erving Walker con le polveri bagnate (1-10 dal campo), ma ha comunque avuto uno straordinario Vernon Macklin (25 punti con 11-14 dal campo) ed era riuscita ad andare avanti di 11 a metà secondo tempo. Lì però è venuto fuori il carattere della squadra di coach Stevens, ma Florida non ha mollato fino alla fine, restando avanti nel punteggio fino al 70-69 a 1'30" dalla fine del supplementare, quando cinque punti di Mack hanno girato l'ago della bilancia in direzione di Butler, prima che Erving Walker (ma perché dare l'ultimo tiro ad un ragazzo che era 1-9 dal campo?) sbagliasse la tripla del 74-74. Stavolta per Butler le Final Four non si giocheranno in casa come lo scorso anno, ma c'è da scommettere che l'aria del Texas sarà altrettanto buona per i Bulldogs: un'altra telefonata di Obama che si congratula per una sconfitta in finale all'ultimo tiro sarebbe davvero troppo. In caso di vittoria, c'è già materiale per un film...
Quattro partite sino ad oggi disputate, tre vittorie in volata e una vinta di 7. Questo il ruolino di marcia di Butler, e se all'inizio potevamo pensare che fosse un po' la Dea Bendata che stava restituendo ai Bulldogs quanto gli aveva tolto lo scorso anno nella finale contro Duke, adesso non può più essere un caso, se questo gruppo approda alle Final Four per il secondo anno consecutivo. Così la vittoria contro Florida all'overtime è sembrata per certi versi un fatto ineluttabile, se si considera che i Gators arrivavano all'overtime per la seconda volta in 48 ore e che quindi ci stava di perdere un po' di lucidità nelle battute conclusive. Così i 27 punti di Shelvin Mack sono serviti a rintuzzare una Florida aggressiva come sempre lo sono le squadre di coach Billy Donovan, che dal canto suo ha pagato un Erving Walker con le polveri bagnate (1-10 dal campo), ma ha comunque avuto uno straordinario Vernon Macklin (25 punti con 11-14 dal campo) ed era riuscita ad andare avanti di 11 a metà secondo tempo. Lì però è venuto fuori il carattere della squadra di coach Stevens, ma Florida non ha mollato fino alla fine, restando avanti nel punteggio fino al 70-69 a 1'30" dalla fine del supplementare, quando cinque punti di Mack hanno girato l'ago della bilancia in direzione di Butler, prima che Erving Walker (ma perché dare l'ultimo tiro ad un ragazzo che era 1-9 dal campo?) sbagliasse la tripla del 74-74. Stavolta per Butler le Final Four non si giocheranno in casa come lo scorso anno, ma c'è da scommettere che l'aria del Texas sarà altrettanto buona per i Bulldogs: un'altra telefonata di Obama che si congratula per una sconfitta in finale all'ultimo tiro sarebbe davvero troppo. In caso di vittoria, c'è già materiale per un film...
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