Non è (e non poteva essere altrimenti) un caso se il titolo di questo primo pezzo è tratto da un pezzo dei Red Hot Chili Peppers. Se per caso negli ultimi vent'anni foste stati su Urano, vi informo che sono attualmente una delle rock band più famose al mondo, e che hanno scritto tra le altre una canzone intitolata "Magic Johnson", che è uno che vent'anni fa aveva appena finito di dire la sua, lasciando per un po' il palcoscenico ai Bad Boys di Detroit, prima che il Mastro di Cerimonia col 23 in rossonero (tra l'altro appena eletto nella Hall of Fame, e sai che sforzo a scrutinare le schede) si posizionasse davanti al leggìo, ma questa è un'altra storia. Il fatto è che stanotte cominciano i playoff, e nella Western Conference i favoriti d'obbligo sono ancora i gialloviola del Black Mamba. Dopo questa lunga e abbastanza inutile intro vi spiego il perché e il percome nel dettaglio, con inclusi i miei pronostici.
Lakers-Jazz: 4-2
Come l'anno scorso, visto che i valori in campo sono più o meno quelli. Nel senso che Utah ha sempre un Deron Williams di troppo, LA ha Bynum che non si sa se sta bene, se sta male, se ci sarà sempre o solo a part-time, ma nel complesso i gialloviola di Coach Zen sembrano un tantino troppo in palla per questi Jazz. Anche perché, alle brutte, hanno sempre l'opzione offensiva "diamola a quello con l'8... pardon, il 24, e stiamo a vedere che combina." Il tutto condito con la sconfitta alle Finals dello scorso giugno, cosa che - come diceva un vecchio pezzo hip hop italiano - se non ti sbrega, ti rende mega. E in effetti i Lakers potrebbero essere carichi come molle, e con un fianco scoperto in meno da offrire, dopo la partenza di Chavo... ari-pardon, Vlado Radmanovic.
Nuggets-Hornets: 3-4
Posey e Chandler sono stati stranamente sottotono un po' tutto l'anno, ma restano comunque i valori aggiunti che potrebbero permettere a NO di ribaltare il fattore campo. Però Denver è tosta, tanto tosta che - dato via Iverson per Billups - ha scalato la Western fino ad ottenere un'inaspettata seconda piazza che alzi la mano chi l'avrebbe mai detto il giorno della trade. Però questi sono i fatti, e a quelli bisogna arrendersi. Serie bellissima, molto aperta: gli Hornets quest'anno hanno vinto meno gare del previsto anche per qualche infortunio di troppo. Se stanno tutti bene, sono ancora un po' più forti dei Nuggets, che hanno trovato in Chris Andersen una delle più grandi sorprese stagionali
Spurs-Mavs: 4-3
Dallas non la vedo benone quest'anno (ma il perché per esteso vi verrà spiegato off-season, in un pezzo a parte), anche se alla fine hanno vinto 50 partite, arrivando davanti non ad una ma a tre squadre che per me gli erano superiori, ovvero Suns, Hornets e Jazz. San Antonio la vincerebbe in discesa se avesse Ginobili, che però fa da contraltare a Garnett e sarà out for season, precludendo con ogni probabilità al caraibico la scalata al suo quarto anello. Però per questa edizione dei Mavs possono bastare, sempre che non ne sottovalutino il talento, perché tra Terry, Kidd, Nowitzki e Josh Howard bisogna mettersi in testa che c'è poco da scherzare.
Blazers-Rockets: 4-3
Lo ribadisco anche quest'anno: Houston, QUESTA Houston targata Yao Ming, NON può vincere una serie playoff. Però può andarci vicina, perché non c'è T-Mac e perché i Blazers sono ancora tanto giovani. Ma Portland non ha niente da perdere, ha in Oden un giocatore in lentissima ma costante crescita, e in Brandon Roy una stella assoluta, che i Rockets faranno fatica a contenere. D'altra parte, anche Portland non ha un rimedio contro Scola, anche perché, se lo avesse, questa serie potremmo anche non disputarla. Occhio casomai a Ron Artest, che con la sua intensità sui due lati del campo, è l'unico che può spostare gli equilibri di questa serie.
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