Stavolta, va detto, c'è mancato meno del previsto. Nel senso che Orlando, come detto in precedenza, non è stata la bruttura vista in buona parte di Gara-1, tutt'altro. Anzi, i Magic sono andati ad un alley-oop sbagliato da Courtney Lee dal ribaltare il fattore campo delle Finals. Opinabile e ancora inspiegata la decisione per cui l'ultimo tiro di una gara delle Finali debba essere affidato ad un rookie, che peraltro era stato in campo 11 minuti totali, e che - sia detto senza offesa - non è sembrato sin qui esattamente Magic Johnson. Soprattutto quando in campo hai un certo Hedo Turkoglu. Ma così è la vita, l'azione era congegnata bene, la palla non è entrata. Si è andati all'overtime, dove Pau Gasol ha messo 7 dei 13 punti totali dei Lakers, che hanno fatto valere ancora una volta la maggiore esperienza in situazioni del genere, contro Orlando che è riuscita a mettere la testa avanti solo all'inizio del supplementare, grazie al gioco da 3 punti di Superman, giusto prima di subire il 7-0 che ha chiuso il discorso del capitolo 2 delle Finals. E dire che stavolta Orlando aveva fatto del suo meglio, tirando quasi il 42 % dal campo, vincendo 44-35 la sfida a rimbalzo, trovando un Rashard Lewis in giornata di grazia (34, 11 rimbalzi, 7 assist, 6-12 da tre), coinvolgendo al meglio Dwight Howard (17 punti e 16 rimbalzi per lui, ma anche 7 palle perse) e Turkoglu (22 e 6 rimbalzi, anche lui però con 5 turnover). Però ancora una volta sono state le piccole cose, a fare la differenza. Come appunto le 20 palle perse dei Magic con solo 5 recuperi, contro il 12 e 12 dei gialloviola. Che hanno trovato un gran Kobe (ma non superlativo come in gara-1, per lui 29 punti, 8 assist e 7 palle perse) ma soprattutto un gran Pau Gasol, che al di là dei 7 punti del supplementare ha messo insieme una doppia doppia di gran livello (24 e 10, con 10-11 dalla lunetta), e un redivivo Lamar Odom (19 punti con 8-9 dal campo e 8 rimbalzi).
Ora la serie si sposta a Orlando. Coach Van Gundy non ha tantissimo tempo per registrare le cose che non vanno, a cominciare dalla difesa, che nelle prime due gare ha concesso un po' troppo a LA (100.5 punti di media con il 46% dal campo è un discorso pesante per delle gare di finale NBA), proseguendo con l'apporto delle guardie, in primis Alston e Nelson che in queste due gare non è che abbiano fatto proprio le onde. Orlando ha dei piccoli margini per fare un pochino meglio, LA sembra una macchina oliata alla perfezione. Se i Magic innalzano di un altro gradino il livello del proprio gioco, tutto può ancora succedere. Altrimenti il destino di questa serie pare scritto a chiare lettere.
Ora la serie si sposta a Orlando. Coach Van Gundy non ha tantissimo tempo per registrare le cose che non vanno, a cominciare dalla difesa, che nelle prime due gare ha concesso un po' troppo a LA (100.5 punti di media con il 46% dal campo è un discorso pesante per delle gare di finale NBA), proseguendo con l'apporto delle guardie, in primis Alston e Nelson che in queste due gare non è che abbiano fatto proprio le onde. Orlando ha dei piccoli margini per fare un pochino meglio, LA sembra una macchina oliata alla perfezione. Se i Magic innalzano di un altro gradino il livello del proprio gioco, tutto può ancora succedere. Altrimenti il destino di questa serie pare scritto a chiare lettere.
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