sabato, marzo 28, 2009

NCAA 2009: sweet 16

Decisamente, questo è il punto del torneo NCAA dove tradizionalmente il livello si innalza, e di parecchio. Anche quest'anno non ha fatto eccezione: in questo terzo turno si sono viste alcune dipartite clamorose, alcune squadre gettare giù la maschera, altre abdicare. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.

East regional

Pittsburgh vince per la terza volta di fila senza stravincere, anche se stavolta davanti c'era un avversario di livello sicuramente superiore ai precedenti. I Panthers contro Xavier hanno attaccato malissimo (33.8% dal campo, 63.2% dalla lunetta) ma hanno difeso egregiamente, lasciando ai Buccaneers solo il 32.8% dal campo, e solo diciotto punti in 20 minuti nel secondo tempo, rimontando un gap che dopo la prima metà era di otto punti e vincendo alla fine 60-55 grazie ai 10 punti e 17 rimbalzi di Blair. Delle quattro top seeded, Pitt è sicuramente quella che ha impressionato di meno, fin qui. Ma in tutto l'anno hanno perso solo quattro partite: mai sottovalutarli. Nell'altro match, Villanova dimostra che meriterebbe di andare di diritto alle Final Four per il cammino sin qui avuto nel torneo: dopo il ventello rifilato a UCLA, i Wildcats ne hanno anche per i Duke Blue Devils di Coach K. 77-54 il risultato finale con cui se ne vanno a casa i vincitori della ACC, che reggono l'onda solo per un tempo, per poi venire spazzati via da una squadra che li ha tenuti al 26.7% dal campo e che non ha neanche avuto bisogno di prestazioni mostruose dai singoli. Sinceramente impressionanti, e sarà interessantissimo il "derby" tra due squadre della Big East che vale un posto alle Final Four.

Midwest regional


Louisville stavolta impressiona, contro la Cinderella Arizona, rifilandogli 39 punti di scarto, che di solito è un punteggio da primo turno, facendo giocare almeno 10 minuti ai primi otto della rotazione, mandando tutta la squadra a referto (cinque in doppia cifra), tirando il 57.6% dal campo contro il 38% di Arizona. Il risultato finale di questa gara a senso unico è 103-64, per il commento invece bastano tre parole: fa-sul-serio. Abdica Kansas, vittima di una Michigan State che è arrivata al torneo NCAA con buone credenziali e lo sta portando avanti ottimamente, a dimostrazione che la testa di serie numero 2 non era proprio proprio un'assurdità. I Jayhawks tirano meglio degli Spartans, prendono più rimbalzi ma perdono 19 palloni e concedono 13 recuperi a Michigan State, che chiude il primo tempo sotto di sette punti ma alla fine la spunta 67-62 grazie alla buona vena di Goran Suton, che sceglie indubbiamente un buon giorno per ritoccare il suo season high a quota 20 punti.

South regional

Era scritto nelle stelle che Tyler Hansbrough e Blake Griffin, sicuramente i giocatori più importanti del college basket di quest'anno, dovessero incontrarsi, e così sarà. UNC fatica poco o niente contro Gonzaga, battuta 98-77 facendo giocare tutta la squadra, tirando il 53% dal campo e prendendo 40 rimbalzi contro i 28 di Gonzaga. Il fatturato di Mr. Naismith 2008? 24 e 10. Faticano un po' di più i Sooners contro Syracuse, anche se i 13 punti di vantaggio finali sono gli stessi che Oklahoma aveva messo tra sé e i suoi avversari dopo la prima metà della partita. Gli Orange vengono abbattuti dalle bombe di Tony Crocker, uno che nelle dieci partite precedenti era andato in doppia cifra solo una volta, e che con un 6-11 da tre e 28 punti complessivi ha dato quel valore aggiunto alla solita, mostruosa, prova di Griffin (30 e 14), sicuramente il più impressionante nei primi tre turni dal punto di vista statistico (30.3 punti, 14.7 rimbalzi e il 78.7% dal campo).


West regional


Connecticut fa fuori anche Purdue grazie alla solita, impressionante, batteria di rimbalzisti (Thabeet 15, Robinson 11) e alla testardaggine dei Boilermakers nello sbagliare tiri da tre (6-23 alla fine). Jeff Adrien non era in serata (solo 8 punti e 6 rimbalzi con 3-13 dal campo) per lui, ma non è che se ne siano accorti in moltissimi. C'è la spada di Damocle dell'indagine NCAA sul reclutamento degli Huskies, ma intanto questi avanzano, e a sorpresa a sfidarli non ci saranno i Memphis Tigers. I ragazzi di John Calipari, infatti, non saranno alle Final Four quest'anno. Orfani di Derrick Rose e Chris Douglas-Roberts, i Tigers hanno ancora una volta un grande contributo dal freshman Tyreke Evans (33, 5 rimbalzi e 4 assist) e da Robert Dozier (19 e 16 rimbalzi), ma già a fine primo tempo sono sotto di 13 contro Missouri, in una partita a punteggio altissimo (102-91 il finale) dove questi altri Tigers mandano tutto il quintetto in doppia cifra e approfittano anche della scarsa precisione di Memphis dalla lunetta per approdare alle Elite 8, loro massimo storico pareggiato.

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