sabato, aprile 16, 2011

nba playoff 2011: il pronosticone…

Ciao a tutti gli appassionati di basket. Chi vi scrive non è il solito autore che potete leggere in queste colonne. Rob infatti mi ha invitato a riportare qui quello che già ho postato oggi pomeriggio sul blog de "quelli del...bar Lando". Lo faccio con molto piacere, sperando di fare cosa gradita a tutti gli appassionati della grande arancia che leggeranno queste poche righe.

Finalmente ci siamo, oggi (nella notte italiana) partono i Playoff NBA, e come già accaduto un paio di volte, non posso non sparare le mie previsioni per quella che si preannuncia una post-season terribilmente equilibrata. Iniziamo…
EASTERN CONFERENCE
Primo Turno
(1) Chicago Bulls vs (8) Indiana Pacers – I Chicago Bulls sono, e non solo a mio parere, la vera sorpresa della regular season  2010-11. In una eastern conference che partiva a novembre sotto il segno della sfida Miami contro Boston, i Bulls hanno iniziato la stagione tra alti e bassi, dovendo fare a meno di Boozer e cercando di trovare l’intesa con il nuovo allenatore. Ma se coach Thibodeau è considerato un mago della difesa una ragione ci sarà: da quando l’intesa tra i giocatori è cresciuta e gli schemi difensivi sono andati a memoria, segnare ai Bulls non è una cosa tanto facile, lo United center è diventato un fortino, e Chicago ha ottenuto all’ultima gioranta pure il miglior record dell’intera lega, superando gli Spurs. Per quanto riguarda la metà campo offensiva, lì Derrick Rose, al suo terzo anno nella lega, detta davvero legge e se il supporting cast (Boozer, Deng, Noah) fa il suo lavoro, Chicago può davvero andare molto avanti. Intanto si sbarazzeranno in 4 partite (forse 5) degli Indiana Pacers, arrivati ai playoff perché i posti sono 8 e nella mediocrità dell’est dal 7° posto in giù basta una mezza stagione indovinata per arrivare alla post season.
(2) Miami Heat vs (7) Philadelphia 76ers – Se c’è una squadra sulla quale ricadono pressioni costanti dall’inizio della stagione, si tratta senza dubbio dei Miami Heat. E c’è da dire cha la pressione se la sono cercata da subito, dato che se riunisci tre dei primi 7/8 giocatori della lega in una sola squadra, qualsiasi cosa che non sia l’anello a fine stagione sarà una delusione. Ma dopo un’inizio stentato, LeBron e Wade hanno imparato a non pestarsi i piedi, e da li in avanti se ne sono viste delle belle, anche se ancora c’è la senzazione di non aver sprigionato tutto il potenziale di questa squadra, che per quanto riguarda lo starting five è semplicemente spaventoso. I 76ers, che contano molto sulle individualità e non hanno la continuità necessaria per allungare la serie oltre gara 5, saranno lo sparring partner ideale per affinare l’intesa in vista delle ben più dure serie successive.
(3) Boston Celtics vs (6) New York Knicks – Al contrario delle precedenti due, questa potrebbe assomigliare ad una serie di playoff vera e propria. Proprio come un anno fa Boston pare acciaccata, stanca, pronta per chiudere un ciclo fatto di un titolo e una finale persa in tre anni, ma proprio come un anno fa, non sarebbe strano vederli girare l’interruttore e mostrare ancora una volta che ad est possono dire la loro. Certo il reparto lunghi sembra messo maluccio, e uno Shaq al 100% farebbe comodo come il pane, per lottare contro Stat. Dall’altra parte ci sono i Knicks, che rivedono i playoff dopo 7 anni e che a differenza di un anno fa hanno nel rooster due superstar e mezza (ma Mr Big Shot io me lo terrei stretto comunque). Certo, aver smontato la squadra a metà anno non sarà stata una gran mossa per la ricerca dei meccanismi di gioco, ma dopo un collaudo inevitabile, ultimamente New York è molto in forma e Carmelo viaggia a medie realizzative incredibili. Nonstante questo, trasformarsi in 2 mesi in una squadra capace di vincere contro Boston non è facile, e infatti perderanno in 6 gare, ma dal prossimo anno, con un play e un big man in più, potranno dire la loro.
(4) Orlando Magic vs (5) Atlanta Hawks – Gli orlando magic avranno la meglio in 5 partite di questi Hawks, che da qualche anno fanno vedere cose interessati, arrivano nei playoff, hanno sprazzi di ottimo gioco collettivo, ma alla fin fine non sono nè carne nè pesce: non abbastanza forti da competere con le migliori ad est, non abbastanza scarsi da essere risucchiati nella mediocrità della medio-bassa classifica della conference. Orlando si conferma squadra dal gioco piacevole, merito di un coach, Van Gundy, davvero bravo nell’ottenere il massimo dai suoi, ma in generale non sembra avere quel “non so che” che l’aveva spinta fino in finale un paio di anni fa, quando tutto girava veramente al massimo. Avanzano dunque al turno successivo con qualche dubbio, il più grande di tutti riguarda il futuro della loro stella, Dwight Howard.
Conference Semi-Finals
Chicago Bulls vs Orlando Magic – I Bulls visti quest’anno non possono che partire favoriti per questa sfida. Hanno un’arma in più che è Rose che risulta semplicemente immarcabile quando decide di partire e penetrare dentro le difese, e se quando arriva sotto trovasse Howard ad aspettarlo, scaricare su Boozer e due punti facili. I Magic hanno Howard, è vero, ma con una difesa attenta è stato dimostrato che è possibile limitarlo molto, e quindi le loro speranze di vittoria ricadono su quanto riuscirà a dare a Orlando Turkoglu, che non sembra a dire il vero devastante come due anni fa. Chicago è il nuovo che avanza, e avanza alla finale di conference, a Orlando la off-season si annuncia problematica.
Miami Heat vs Boston Celtics – Un anno fa i Celtics erano riusciti a girare l’interruttore della modalità playoff e avevano battuto al secondo turno LeBron e la sua Cleveland troppo attaccata al prescelto. Adesso hanno un anno in più, sono un po’ acciaccati e di fronte si ritrovano LeBron con i suoi nuovi compagni di South Beach, e dopo una serie molto tirata (gara 7 probabile) si arrenderanno chiudendo un periodo comunque esaltante, per il quale i tifosi di Boston devono solo essere grati. Si riparte da Rondo, e scusa se è poco. Miami intanto va, facilitata anche dalla difficoltà sotto canestro di Boston, ma il gioco sotto i vetri sembra l’unico limite degli Heat.
Conference Finals
Chicago Bulls vs Miami Heat – Sfida molto delicata che verrà decisa dalle piccole cose, dall’errore dell’avversario, dalla lettura corretta delle situazioni. Chicago parte col vantaggio del campo, ma è la prima volta che si affacciano su palcoscenici così importanti e dovranno essere convinti e seguire in tutto e per tutto il loro Coach, che di partite del genere ne ha già vissute. Miami è alla prova del fuoco per una squadra che deve vincere a tutti i costi, deve trovare un gioco in ogni posizione del campo e variare molto gli schemi per non sbattere contro la difesa dei Bulls, e in questo la totale armonia tra i Miami Thrice sarà fondamentale. Alla fine, in gara 7, in uno United center caldo come non succedeva dai tempi del 23, i Bulls la porteranno a casa.
WESTERN CONFERENCE
Primo Turno
(1) San Antonio Spurs vs (8) Memphis Grizzlies – Altre due sorprese. Che gli Spurs arrivassero alla post season era prevedibile, che lo facessero dopo aver dominato la western conference, seppur con qualche affanno finale forse più per tirare il fiato che per altro, è tutto un altro paio di maniche. E invece, dati per bolliti e vecchiotti, il trio Ginobili-Duncan-Parker ha fatto ancora vedere di cosa sono capaci e, circondati da una squadra tosta e con validissimi gregari, hanno sciorinato una grande pallacanestro. Coach Popovich non è poi una novità, ma una sicurezza che nei playoff aumenta il valore della squadra. L’infortunio di Ginobili mette un po’ di apprensione, ma anche senza l’argentino per queste prime partite  non ci dovesse essere, i Grizzlies saranno battuti in 5 partite. La loro stagione è stata davvero buona, superiore probabilmente alle loro stesse aspettative: Zach Randolph si è dimostrato un bel giocatore (finalmente) ma l’assenza di Rudy Gay peserà terribilmente.
(2) Los Angeles Lakers vs (7) New Orleans Hornets – I Lakers sono la squadra che, fatta esclusione per le ultime partite in cui hanno disputato qualcosa non molto differente da delle amichevoli, hanno giocato il miglior basket di tutta la lega. I nuovi arrivi si sono dimostrati utili (peccato per Blake che s’è beccato la varicella), ma sono soprattutto i senatori a fare le fortune di questa squadra: con Kobe, Gasol e Odom (più Ron Ron che ha riacceso il cervello) sono arrivati ad un passo dalla prima piazza del west. Nota stonata l’infortunio di Bynum, che fino quel momento stava disputando la stagione più convincente per continuità della sua giovane carriera. Dovrebbe riprendersi in tempo per le sfide più delicate dalla post season, e anche se non ci fosse in questo primo turno, gli Hornets non avranno moltissime possibilità, anche se qualche grattacapo potrebbero crearlo. New Orleans ha iniziato la stagione alla grande, ed è stata pure prima ad ovest, poi il calo, perché obiettivamente l’alta classifica non era roba loro. Chris Paul però è piuttosto in forma a differenza di un anno fa, buone notizie vengono da Marco Belinelli che durante la stagione si è ritagliato uno spazio importante ed è alla sua prima avventura nei playoff nba, e in generale il gioco non è niente male, ma purtroppo non è abbastanza per fermare i lacustri, che se fossero senza Bynum, potrebbero arrivare a gara 6.
(3) Dallas Mavericks vs (6) Portland Trail Blazers – Poche storie, questo è davvero l’ultimo giro di valzer per una squadra, Dallas, che ha sempre dimostrato di mancare l’appuntamento importante, e che contro Portland non può sbagliare. E infatti trascinata da Nowitski ce la farà, ma che fatica contro un collettivo che esce a gara 7 a testa altissima. Portland, dopo la sfiga che l’ha perseguitata negli ultimi anni, deve decidere cosa fare da grande: trovare un centro decente che non si rompa ed efficace in attacco (è più facile a dirsi che a farli in una lega in cui in centri si contano sulle dita di una mano) è l’unica via per fare il salto di qualità che manca.
(4) Oklahoma City Thunder vs (5) Denver Nuggets – La sfida più equilibrata nella competitiva parte ovest del tabellone. La ragione direbbe OKC in 7 gare, dato che il fattore campo conta e Durant è per il secondo anno il leader tra i marcatori della lega. Inoltre giocano bene sia in velocità che a difesa schierata e hanno in Westbrook un secondo violino perfetto per il loro sistema. Dall’altra parte ci sono i Nuggets che sembrano paradossalmente rivitalizzati dalla partenza di Carmelo Anthony, e in parte è comprensibile: non si poteva giocare concentrati con tutte le distrazioni che una trade così importante comportava. Adesso invece coach Karl ha la possibilità di far giocare la squadra proprio come vuole, e dalla trade ha avuto giocatori che da subito ne hanno assecondato i voleri. E’ per questo che penso che alla fine Denver ce la farà, perché ancora ai playoff conta più la squadra che i singoli, e la mia speranza è che dopo gara7  il Gallo sia il primo italiano di sempre al secondo turno dei playoff nba. I Thunder  sono però una realtà, e sono ad un centro di distanza dal bersaglio grosso.
Conference Semi-Finals
San Antonio Spurs vs Denver Nuggets – Una bellissima semifinale, in cui a fare la differenza sarà il sistema di gioco molto più collaudato degli Spurs, che avranno la meglio sullo splendido collettivo di Denver. Ginobili quest’anno è una belva, e Duncan riesce ancora ad insegnare basket a molti all’ombra dei vetri, ma Che gioia comunque vedere un italiano davvero protagonista quando il gioco si fa duro. Spurs in 6 gare.
Los Angeles Lakers vs Dallas Mavericks – Vabbè via, è stato bello anche quest’anno. Marc Cuban mette in piedi il circo ogni volta che cominciano i playoff, ma Dallas è la calssica bella e incompiuta, non perché se lo meritino più di altri, ma perché è così che a volte vanno le cose. Le loro chance di vincere l’anello sono svanite già prima di quella sciagurata serie contro Golden State. Se in Finale sei 2-0 e poi perdi 4-2, si rompe qualcosa dentro, ovvero quella capacità di vincere che i Lakers invece hanno costruito e che non perdono nemmeno dopo una finale storta contro Boston, anzi la fortificano per tramutarla in due anelli consecutivi. I Lakers in 6 gare vanno alla finale di conference.
Conference Finals
San Antonio Spurs vs Los Angeles Lakers – Nonostante il 2011 sia un anno dispari, la corsa degli Spurs si ferma qui,e probabilmente, superata l’amarezza iniziale, possono ritenersi soddisfatti di arrivare a 7 gare dall’anello. I Lakers riusciranno a ribaltare i fattore campo, probabilmente in gara 2, e sotto canestro saranno molto efficaci contro l’atletismo di un Bynum ritornato alla grande dopo lo spavento dell’infortunio. E per fermare Ginobili i Lakers hanno un mastino di nome Artest da sguinzagliare. Non sarà facile, ma forse non si dovrà nemmeno arrivare a gara 7 per assegnare il titolo a ovest.
NBA FINALS
Si arriva quindi alle finali di questa stagione 2011. Chicago Bulls e Los Angeles Lakers si affronteranno per l’anello. Alzi la mano che lo avrebbe previsto all’inizio della stagione, ma adoriamo il basket anche per questo. Chicago, trascinata fin’ora dall’mvp Rose e da una difesa eccezionale, si trova davanti ad una prova durissima, perché nonostante il tempo che passa, i Lakers rimangono la squadra più forte della lega. Non sempre però è il più forte a spuntarla, e i Bulls devono giocare sui (pochi) punti deboli che la sua avversaria ha evidenziato quest’anno: un Bynum a mezzo servizio nel caso non dovesse recuperare (ma è difficile), un cammino nei playoff piuttosto faticoso fisicamente, un playmaking non immune da errori, il vantaggio del campo e i mismach che si creeranno a seconda di chi marcherà il numero 1 rosso nero. Los Angeles, da parte sua, è una sicurezza in queste partite, e ha in Kobe il miglior giocatore per quanto riesce ad essere decisivo quando conta e in Phil Jackson il miglior coach di sempre della lega, per come riesce a gestire l’immenso talento a disposizione. Il resto del quintetto è stellare (GAsol su tutti) e possono pure permettersi un Odom che viene dalla panchina e che riesce a cambiare le partite che vanno storte. Se ancora una volta tutti i pezzi si incastreranno, i Los Angeles Lakers vinceranno l’anello, chiuderanno uno storico three peat (il quarto per Jackson, che chiude la sua carriera da allenatore con l’ennesima cavalcata trionfale) e Kobe avrà finalmente compiuto la missione per la quale è venuto al mondo (prima di trasferirsi a Milano :-) ): essere il giocatore che più di tutti sia riuscito ad avvicinare His Airness, MJ.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Scrivo quando son gia cominciate le Finali di Conference, e non hai azzeccato quasi nulla!! Sei giustificato dal fatto che questi playoff hanno riservato molte sorprese, vedi i Grizzlies che avevi dato per spacciati, e gli Hawks, nonche I Lakers contro i Mavs. Spero che il tuo pronostico di Bulls-Heat si avveri!

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