Dalle intercettazioni emergevano "telefonate e regalie agli arbitri". Dalle indagini sul piano fiscale, "falsi bilanci e frode sportiva". Minucci, già presidente della Mens Sana e fresco di nomina a presidente della Lega Basket (ditemi voi) arrestato dalla guardia di finanza. La casa di Pianigiani, allenatore di Siena per i sei anni oggetto di inchiesta, perquisita. Ben 17 giocatori ed ex giocatori biancoverdi indagati per evasione fiscale. Anche una voce sempre equilibrata, come quella di Flavio Tranquillo, invocava la necessità di voltare pagina per il bene del basket italiano.
Ma possibile che non si riesca ad uscire dalla logica del "pro-Siena" e "contro-Siena", memori del "pro-Juve" vs. "anti-Juve" calcistico? Possibile che non si riesca a capire che il periodo di egemonia senese ha fatto del male al basket italiano praticamente in tutti gli ambiti, dalla mancata formazione di giovani italiani (andatevi a vedere le statistiche di Gigi Datome nei suoi quattro anni senesi, per dire) - perché Siena stravinceva con squadre di soli stranieri, spesso i primi otto in rotazione, che per una squadra di basket di ogni livello è quasi la totalità di chi gioca per davvero - al calo di competitività delle avversarie (nessuno aveva il budget di Siena, per cui tutti "tiravano al risparmio" in una lotta per il secondo posto che coinvolgeva tutte le altre partecipanti alla serie A), al conseguente ripetersi di débacle a livello internazionale delle squadre italiane di club (ultima vittoria in Eurolega nel 2001, mai vincenti in Eurocup, ultima Saporta nel 2002 e ultima Coppa Korac nel 1998). Ma più di questo, ha fatto del male perché dove non arrivavano le squadre, oggettivamente superiori a livello di roster, c'era un sistema che faceva in modo di colmare eventuali lacune per far comunque girare il vento in favore della Mens Sana.
Eppure non ci voleva molto, a pensarci. A pensare cioè che l'unica soluzione possibile per restituire un minimo di credibilità alla tanto martoriata pallacanestro italiana, dopo aver fatto scappare a gambe levate tanti potenziali investitori da uno sport che - sembrano secoli, ma erano solo 12 anni fa - sulla scia di un incredibile argento olimpico viveva un momento di popolarità inaudita, fosse quella di revocare questi titoli, vinti sul campo per manifesta superiorità tecnica, ma "giocando sporco", come Nick Nolte in Blue Chips - Basta vincere, a chi di questo sistema è stato ideatore e attuatore.
E invece ci sono voluti quattro anni anche solo per ipotizzarlo. Così, visto che infine qualcuno si è deciso a paventare l'ipotesi, qui l'abbiamo attuata. Andatevi a vedere l'Albo d'oro della Serie A sulla colonna destra di questo blog. Così ci sembra più serio, poi ai posteri l'ardua sentenza.
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