(pubblicato originariamente su "ventotto metri", libro autoprodotto e finalista del premio "Ilmioesordio" 2015)
Essere padre, con la
pallacanestro, c’entra fino ad un certo punto.
Cioè, c’entra da morire, nel senso che il tuo tempo per andare a fare la
partitella con gli amici viene ridotto drasticamente. E c’entra perché, in maniera sicuramente
goffa, se il basket ti scorre nel sangue, cercherai in ogni modo di fare
innamorare tuo figlio di questo sport, proprio come te ne sei innamorato tu, ma
sempre col pensiero che a lui potrebbe non interessare minimamente il basket, e
che questa cosa non dovrà comunque essere per te una delusione, perché ci sono
cose, nella vita, che non si possono proprio pianificare. Comunque, intanto che lui cresce e ci pensa,
ci sono cose e piccoli passettini che fai insieme a lui.
La foto sul passeggino col pallone
da basket in mano.
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