Il signor Maurice Podoloff, che nella vita per tirare a campare faceva l’avvocato, e per arrotondare decise di fondare l’NBA e di portare avanti l’NHL, è l’uomo a cui è intitolato il trofeo di miglior giocatore della lega che in teoria vi interessa almeno un pochino se siete passati di qui.
Da due anni a questa parte, ad aggiudicarsi il trofeo è un play bianco, canadese, amico di Alessandro Del Piero e che sogna di concludere la sua carriera sportiva nella serie C1 italiana. Di calcio. (al solito, prendete nota. Primo chiodo dalla tomba di Podoloff che salta.) questo signore non ha mai giocato una finale NBA, in barba a quanto si dice negli USA, ovvero che certi trofei si danno di preferenza a giocatori “vincenti”, almeno una volta ogni tanto (secondo chiodo che se ne va). Se andiamo a sbirciare la classifica all-time degli assist, indicatore direi discreto per valutare la bontà di un playmaker, scopriamo che tra i primi trenta il play in questione ad oggi non c’è, e dire che tra una settimana compie trentatre anni.
Scorrendo l’albo d’oro del trofeo intitolato all’avvocato russo, scopriamo che solo ad un giocatore è riuscita l’impresa di vincerlo per tre anni consecutivi: tale Larry Bird. E non venitemi a dire che questo nome non vi dice niente. Scopriamo inoltre che, oltre a Larry Bird,.che in ogni caso di titoli NBA in saccoccia ne ha messi tre, a quota tre Podoloff vinti ci sono Magic Johnson (quello della canzone dei Red Hot Chili Peppers, si), cinque anelli al dito; e Moses Malone, un titolo, due finali perse, quinto nella NBA in punti e quinto in rimbalzi, e scusate se è poco. Ora, si sente dire in questi giorni di fine gennaio in cui finalmente è arrivato un po’ d’inverno, che il canadese venuto da Santa Clara è il favorito per vincere il Podoloff di quest’anno. Il terzo di fila, come Larry Bird, anche se nessuno pensa che i Phoenix Suns possano arrivare in finale. (Terzo chiodo che se ne va)
In questa stessa lega, nel ruolo del canadese, evoluiscono diversi interpreti interessanti, alcuni già citati in precedenti articoli. Che però, ovviamente, non sono mai stati presi in considerazione per il trofeo di miglior giocatore, o Podoloff di cui sopra. Lo sapevate che John Stockton non ha mai vinto il trofeo in questione (e saltano due chiodi)? E che non lo ha mai vinto nemmeno Isiah Thomas? (altro chiodo)? E nemmeno Lenny Wilkens e Nate Archibald? (i chiodi cominciano a scarseggiare)
Io me lo sogno la notte, l’emigrante russo Podoloff, che la sera della premiazione del trofeo a lui intitolato decide di spaccare le assi della cassa a cazzotti (vediamo se siete attenti: è la scena memorabile di QUALE film recente?) e, infuriato, si mette a gridare: “Steve Nash? Steve Nash chi?”
Ora la domanda è: la vogliamo evitare questa roba? La POSSIAMO evitare, perlomeno?
La prima parte della risposta è semplice: si, la possiamo evitare, anche in considerazione del fatto che nel solo spot di guardia ci sono almeno QUATTRO pretendenti legittimi a spodestare il canadese: GIlbert Arenas, Jason Kidd, Dwyane Wade e Kobe Bryant.
La seconda parte, ahinoi, è un po’ più difficile: voci abbastanza attendibili sostengono che nella giuria che assegna questo premio sia calata l’ombra lunga di quest’uomo…
Da due anni a questa parte, ad aggiudicarsi il trofeo è un play bianco, canadese, amico di Alessandro Del Piero e che sogna di concludere la sua carriera sportiva nella serie C1 italiana. Di calcio. (al solito, prendete nota. Primo chiodo dalla tomba di Podoloff che salta.) questo signore non ha mai giocato una finale NBA, in barba a quanto si dice negli USA, ovvero che certi trofei si danno di preferenza a giocatori “vincenti”, almeno una volta ogni tanto (secondo chiodo che se ne va). Se andiamo a sbirciare la classifica all-time degli assist, indicatore direi discreto per valutare la bontà di un playmaker, scopriamo che tra i primi trenta il play in questione ad oggi non c’è, e dire che tra una settimana compie trentatre anni.
Scorrendo l’albo d’oro del trofeo intitolato all’avvocato russo, scopriamo che solo ad un giocatore è riuscita l’impresa di vincerlo per tre anni consecutivi: tale Larry Bird. E non venitemi a dire che questo nome non vi dice niente. Scopriamo inoltre che, oltre a Larry Bird,.che in ogni caso di titoli NBA in saccoccia ne ha messi tre, a quota tre Podoloff vinti ci sono Magic Johnson (quello della canzone dei Red Hot Chili Peppers, si), cinque anelli al dito; e Moses Malone, un titolo, due finali perse, quinto nella NBA in punti e quinto in rimbalzi, e scusate se è poco. Ora, si sente dire in questi giorni di fine gennaio in cui finalmente è arrivato un po’ d’inverno, che il canadese venuto da Santa Clara è il favorito per vincere il Podoloff di quest’anno. Il terzo di fila, come Larry Bird, anche se nessuno pensa che i Phoenix Suns possano arrivare in finale. (Terzo chiodo che se ne va)
In questa stessa lega, nel ruolo del canadese, evoluiscono diversi interpreti interessanti, alcuni già citati in precedenti articoli. Che però, ovviamente, non sono mai stati presi in considerazione per il trofeo di miglior giocatore, o Podoloff di cui sopra. Lo sapevate che John Stockton non ha mai vinto il trofeo in questione (e saltano due chiodi)? E che non lo ha mai vinto nemmeno Isiah Thomas? (altro chiodo)? E nemmeno Lenny Wilkens e Nate Archibald? (i chiodi cominciano a scarseggiare)
Io me lo sogno la notte, l’emigrante russo Podoloff, che la sera della premiazione del trofeo a lui intitolato decide di spaccare le assi della cassa a cazzotti (vediamo se siete attenti: è la scena memorabile di QUALE film recente?) e, infuriato, si mette a gridare: “Steve Nash? Steve Nash chi?”
Ora la domanda è: la vogliamo evitare questa roba? La POSSIAMO evitare, perlomeno?
La prima parte della risposta è semplice: si, la possiamo evitare, anche in considerazione del fatto che nel solo spot di guardia ci sono almeno QUATTRO pretendenti legittimi a spodestare il canadese: GIlbert Arenas, Jason Kidd, Dwyane Wade e Kobe Bryant.
La seconda parte, ahinoi, è un po’ più difficile: voci abbastanza attendibili sostengono che nella giuria che assegna questo premio sia calata l’ombra lunga di quest’uomo…
3 commenti:
Impagabile...comunque te l'ho già detto se vince ancora lui,io smetto che tanto è un brutto mondo...
io quest'anno l'MVP lo darei a Gilbert Arenas
Bei tempi quelli di Larry Uccello...
Rob IDOLO!!! ;)
SpOOn^Man
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