mercoledì, febbraio 14, 2007

C'era una volta...

C'era una volta un villaggio incantato, incantato perchè unico nel suo genere.
Era il solo luogo infatti, all'interno del suo regno, dove si preferiva giocare a palla con le mani  piuttosto che con i piedi, e che godeva quando una palla, invece che gonfiare una rete, faceva dolcemente frusciare una "retina". Questo villaggio rappresentava il meglio per questo tipo di "giochino", e non solo all'interno del suo regno...
In verità c'erano anche altri villaggi di alto livello nel regno a quel tempo, e c'erano tanti cavalieri che si mettevano in luce:
A Treviso c'era Henry "High-Fly" Williams, prima, e Trajan "l'assassino dell'Alaska" Langdon dopo, con l'aiuto costante dei porta-colori Pittis e Marconato... A Varese c'era Komazec, e poi Pozzecco e Meneghin,e poi Santiago e DePol - cavalieri che divennero leggendari per la conquista di una "Stella"...
A Roma c'era Hugo Sconochini...C'erano poi piccoli villaggi come Reggio Calabria che avevano Emanuel Ginobili (eh sì,"quel" Ginobili...) o Reggio Emilia che aveva Gianluca Basile...
Bei Tempi...
Ma il villaggio di cui abbiamo parlato all'inizio,un luogo chiamato "Bologna",ebbe il momento di massimo splendore nel lustro caratterizzato dal duello tra la fazione del Cavaliere Bianco e quella del Cavaliere Nero,protagonisti di tante battaglie per la supremazia, all'interno ed all'esterno del nostro regno...nelle loro fazioni avevano scudieri valorosi come Savic, Rigaudeau, Jaric, Nesterovic e Abbio da una parte e Fucka, Edney, Wilkins e Vrankovic dall'altra...
E tutta questa abbondanza era dovuta a "Signori del Castello" molto generosi, così generosi che era facile illudersi che quello splendore non sarebbe mai finito...
Ma non andò proprio così...

OGGI:
L'11 Febbraio 2007 la Virtus Bologna, nella versione targata "VidiVici", è tornata a giocare una finale importante dopo - troppo - tempo. La finale, diciamolo subito, l'ha persa, ma adesso questo è solo un dettaglio.
Dai duelli tra il "Cavaliere Bianco" Danilovic ed il "Cavaliere Nero" Carlton Myers (chiariamo subito che non c'entra niente il colore della pelle!) è passato un bel po' di tempo, ma non abbastanza per non sentire quella sensazione che ti dà la tensione di una partita importante, quella era ancora lì da qualche parte, aveva solo bisogno di un richiamo...
Per motivi diversi oggi quelle squadre non sono più a quei livelli, e con loro tutto il Basket italiano.
La Virtus è passata da un fallimento e da una conseguente rinascita, la Fortitudo attraverso un ridimensionamento economico prima, ed un ringiovanimento del roster poi. La sostanza, per entrambe, è che i tempi delle vacche grasse, quando i "signori del castello" erano molto generosi, siano finiti e, per ora, sembrino restii a tornare.
Oggi una squadra non può pensare a quello splendore, è fuori discussione che un presidente vada a prendere una leggenda NBA, seppur a carriera abbondantemente conclusa, come "The Human High-light Film"; Squadre come quella "Kinder", che aveva un monte stipendi superiore a quello del Bologna Calcio, oggi non sono neanche considerabili; tutti (o quasi) gli "addetti ai lavori" fanno un gran parlare che "il campionato greco è il più difficile, e la ACB è quello più bello e che solo dopo veniamo noi..."...
Però...

Però poi vedi una cosa come questa "Final Eight 2007" e ti viene voglia di chiamare gli amici e dirgli di mettersi "in canotta e braghini che ci troviamo al campino..."...Vedi una marea di gente che per tre giorni parla, suda e respira pallacanestro... Vedi un ragazzino di diciotto anni fare delle cose mai viste, e che è costretto a portarsi dietro suo padre (grande ex) per poter anche solo provare a rimanere con i piedi per terra e far finta che quella domanda che tutti gli fanno, non "se" ma "quando vai di Là, Danilo?", sia solo un eccesso di stima e non la fin troppo evidente realtà dei fatti...Vedi uno che nella vita ha scelto di fare il predicatore della sua chiesa mormone dello Utah, giocare, nel frattempo, una finale che sembrava fosse tornato Rebraca (Spencer - Ammiraglio - Nelson MVP)... Vedi uno che ha giocato per tre giorni come se non ci fosse un domani, ma che alla fine verrà ricordato come il giocatore che ha fatto perdere la Coppa alla Virtus, sbagliando quattro liberi in fila, e ti senti così male per lui che ti viene voglia di andare a dirgli "Grande lo stesso Mick..."...Vedi uno che non aveva mai messo UN SOLO tiro da tre a Bologna, in tutta la carriera, e che arrivava da un 1 su 14 in campionato, mettere sulla sirena quello che ha mandato la sua/il suo Benetton in finale e ti ricordi che capitani non lo si è mai per caso, e che Matteo Soragna è sempre quello che ancora deve sbagliare un pallone in Nazionale da quando coach Recalcati l'ha chiamato...Vedi Angelo Gigli che entra e si fa male subito e pensi che quando ti deve andare male, ti va male e basta, e poi invece riesce a rientrare alla fine, perché Blatt non aveva più lunghi e l'ha rischiato,e mettere due canestri decisivi per la vittoria...Vedi uno come Travis Best,che ha giocato dieci anni in NBA, compresa una finale, persa, contro i Lakers nel 2000, andare sotto la curva dei Boys bianco-neri dopo un canestro e fallo, ed esaltarsi... Vedi uno come Benjamin Eze che, rientrando negli spogliatoi dopo quella pugnalata di Soragna, si strappa - letteralmente - in due la canotta per la frustrazione...
Perché in questo "giochino" per un tiro,uno solo,si può gioire o si può piangere, ed io domenica sera ho gioito (per tre quarti) ed ho pianto (alla fine)... e soprattutto mi sono ricordato perché i "cavalieri" non si giudicano mai per quanto prendono, ma solo per quanto sanno darti...
...e allora Grazie.A Tutti.

2 commenti:

Rob ha detto...

...e tra qualche giorno è già March Madness... :)

Anonimo ha detto...

complimenti, davvero uno splendido articolo. la vostra passione per il basket è cosa ben tangibile non appena si mette piede in questo blog. continuate così ;-)

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