lunedì, marzo 10, 2008

Delonte Holland

ovvero, dell'inutilità dello spettacolo fine a sé stesso, ma anche della sua inevitabilità.

Allora, attenendoci alla nuda cronaca, il fatto da riportare è che Delonte Holland, giocatore che quest'anno ha vestito entrambe le casacche delle squadre tifate dai due soci che scrivono in questo blog, ha eguagliato il record di punti in una gara di regular season di serie A di basket. L'ha fatto durante una partita che la sua squadra attuale, la derelitta come non mai Pallacanestro Varese, ha perso contro i "cugini" dell'Olimpia Milano, in una sfida che una volta valeva una finale di Coppa dei Campioni, e ora è una gara tra due delle più grandi deluse dalla stagione attuale...

La cosa assurda, se ci si pensa bene, è che un giocatore che fa un cinquantello non è roba che capita tutti i giorni, soprattutto ad alti livelli. Un giocatore che mette cinquanta punti è uno spettacolo da lustrarsi gli occhi, soprattutto se il giocatore in questione è atleta dai mezzi fisici pressoché illegali, e se la prestazione di cui stiamo scrivendo è condita da DIECI triple (su 19 tentativi). Uno si lustra gli occhi e dice "mamma mia, che giocatore che mi son visto!"

Poi però scopri che il giocatore dai mezzi sopraffini è un giocatore purtroppo fine a sé stesso. Un po' come il brasiliano Denilson nel calcio: uno di quei giocatori che ha sempre il "numero" nella manica, ma che sai che non riuscirà a spostare l'equilibrio di una partita, né tantomeno di una stagione. Un po' come oltreoceano era 'Nique Wilkins, uno di quelli in grado di volare letteralmente, ma che da noi è ricordato per il Fallo Più Stupido Della Storia. Chiedere alla Fortitudo Bologna per informazioni in merito alla vicenda.

Il basket è bello anche per questo, perché ci sono questi giocatori che fanno dello spettacolo perché, semplicemente, non sanno, non possono e non vogliono fare altro. Perché ti guardi la partita, e dici che Delonte da Greenbelt, Maryland, vede il canestro grande come una piscina olimpionica, e anche se in cuor tuo sai che alla fine la tua, la sua squadra, perderà, perché Delonte Holland, come Dominique Wilkins, che pure era soprannominato the human highlight film, non sono né Sasha Danilovic né MJ, ma mentre li vedi giocare, ragazzi, non puoi far altro che restare a bocca aperta...

2 commenti:

sasha ha detto...

Sottoscrivo pienamente... c'è gente a Bologna che ancora lo cerca con il randello!
Che triste...

Cmq 'Nique era di un altro livello...

Anonimo ha detto...

Niente di più vero. Un giocatore fine a sé stesso. (Però almeno divertente da vedere :D)

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