Ancora una settimana di tempo. Ancora una settimana prima che si chiuda il mercato della NBA, un mercato che diverse sorprese ha già riservato. Tra tutte, l'acquisizione di Gasol da parte dei Lakers, che a questo punto diventano i miei favoriti della Western dal giorno esatto in cui rientrerà Bynum, perché - checché se ne dica - un quintetto con Fisher, il Genio del Male, Lamarvellous, il Catalano e Bynum stesso è veramente una roba con poche lacune, e per far strada nei playoff, si sa, non serve certo una panchina lunghissima; proseguendo con l'inizio ufficiale della Rifondazione degli Heat, che hanno dato via uno svogliatissimo O'Neal per un motivatissimo Shawn Marion (19 e 16 di media nelle prime due apparizioni "con la maglia numero sette" - che fa un po' De Gregori, lo ammetto - di Miami) : la sensazione, guardando alla franchigia che tre anni fa ha venduto l'anima al diavolo per portare un titolo al sole della Florida, è che si voglia ripartire da un nucleo formato da Wade (e ci mancherebbe altro!), Marion, Haslem, Ricky Davis, un paio di giovani (Dorell Wright e Daequan Cook) e quello che esce fuori dal draft, che dovrebbe essere roba buona e che deve necessariamente andare a ricoprire uno dei due spot cruciali, più probabilmente il pivot se Riley (o chi sarà il prossimo allenatore degli Heat) si rimette in testa che White Chocolate è ancora un (buono, buonissimo per chi scrive) play con due o tre anni di carriera davanti.
Ma come dicono negli States, guardando a quello che succede in queste ore, pare che the best has yet to come. Pare cioè che il cerchio di una carriera stratosferica, che a giorni potrebbe essere ornata dalla centesima tripla doppia, possa chiudersi, e Jason Kidd possa finire la carriera dove l'ha cominciata (a Dallas, resta da vedere con quale maglia, visto che la numero 5 da lui vestita in gioventù si trova attualmente sulle robuste spalle di J-Ho) e nel modo che più meriterebbe, ovvero lottando per un titolo.
Ora io, tifoso degli Heat, solo due anni fa ero nemico mortale, in senso sportivo se mai ci fosse bisogno di specificarlo, dei Dallas Mavs, avversari favoritissimi di una finale che penso di non dimenticare mai. In questa disgraziata stagione, Miami ha vinto NOVE partite su CINQUANTA, e per arrivare ad un record del 50% dovrebbe vincere TUTTE quelle che rimangono da qui alla fine della regular season. Realisticamente, per acciuffare i playoff per la coda, servono ad est dalle 36 alle 38 vittorie, quindi servirebbe una roba tipo vincerne 28 sulle 32 che restano. Mission impossible, sicuro. Meglio puntare sulla prima scelta e riparlarne il prossimo anno. Quindi, il 21 febbraio, saprò dirvi se quest'anno tiferò per i miei arcirivali di due anni fa, perché un anello, per Jason Kidd, il mio giocatore preferito since 1994, sarebbe come minimo meritato.
Ma come dicono negli States, guardando a quello che succede in queste ore, pare che the best has yet to come. Pare cioè che il cerchio di una carriera stratosferica, che a giorni potrebbe essere ornata dalla centesima tripla doppia, possa chiudersi, e Jason Kidd possa finire la carriera dove l'ha cominciata (a Dallas, resta da vedere con quale maglia, visto che la numero 5 da lui vestita in gioventù si trova attualmente sulle robuste spalle di J-Ho) e nel modo che più meriterebbe, ovvero lottando per un titolo.
Ora io, tifoso degli Heat, solo due anni fa ero nemico mortale, in senso sportivo se mai ci fosse bisogno di specificarlo, dei Dallas Mavs, avversari favoritissimi di una finale che penso di non dimenticare mai. In questa disgraziata stagione, Miami ha vinto NOVE partite su CINQUANTA, e per arrivare ad un record del 50% dovrebbe vincere TUTTE quelle che rimangono da qui alla fine della regular season. Realisticamente, per acciuffare i playoff per la coda, servono ad est dalle 36 alle 38 vittorie, quindi servirebbe una roba tipo vincerne 28 sulle 32 che restano. Mission impossible, sicuro. Meglio puntare sulla prima scelta e riparlarne il prossimo anno. Quindi, il 21 febbraio, saprò dirvi se quest'anno tiferò per i miei arcirivali di due anni fa, perché un anello, per Jason Kidd, il mio giocatore preferito since 1994, sarebbe come minimo meritato.
1 commento:
Bella gufata...complimenti...già
mi tocco...
Cmq sembra che Kidd sia saltato all'ultimo secondo...Shaq - Marion
mi ha fatto felice quasi quanto Gasol,perchè è la dimostrazione del fallimento del progetto Suns e di quel MERDONE di Nash!Ce lo vedo
a correre su a giù per il campo... auguri...
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