ovvero, dove le cose sono più serie che mai
Lo diciamo subito, tanto per mettere le cose in chiaro: io e il mio socio avevamo pronosticato una finale tra North Carolina e UCLA, ieri mattina, parlandone al telefono. Per me, in finale l'avrebbe spuntata UNC, per lui i californiani. Ovviamente, nessuna di queste cose si è realizzata, né c'è modo che si realizzi. Vediamo perché.
UCLA Bruins - Memphis Tigers 63-78
Nell'articolo precedente a questo abbiamo menzionato una certa attitudine di Memphis ad elevare il proprio livello di gioco qualora il contesto lo richiedesse. Così, in una partita da fuori i secondi (punti dalle panchine: 7-6 per i Tigers), ecco che Dorsey e Derrick Rose battono Love e Mbah a Moute a rimbalzo, Douglas-Roberts ne mette 28, ai quali vanno aggiunti in sovrannumero i 25 di Rose. Le percentuali, come era prevedibile, non sono eccelse. Ne vien fuori un primo tempo equilibrato, equilibratissimo, nonostante Kevin Love non sia nella sua serata migliore. C'è però un Russell Westbrook che sceglie decisamente il momento migliore per mettere insieme il suo massimo stagionale di punti (22). Il problema, come spesso accade nelle partite di basket ad ogni livello, è che se da una parte funziona una sola bocca da fuoco e dall'altra almeno due, prima o poi a quell'unica bocca da fuoco vengono prese le misure e l'altra squadra si mette nelle condizioni di mettere la freccia e pestare un po' sull'acceleratore. Detto fatto. I ragazzi di Calipari portano a casa la W numero TRENTOTTO della stagione (record per la NCAA division 1) e vanno - meritatamente - in finale, a spese di una UCLA che in tre Final Four consecutive ha sempre avuto la sfortuna di andare a sbattere contro un avversario più tosto.
Kansas Jayhawks - North Carolina Tar Heels 84-66
Tanto per essere chiari: questo risultato sarebbe stato sorprendente anche se la vittoria fosse stata di una sola lunghezza. Il fatto che invece il discorso fosse già praticamente chiuso ancor prima della fine del primo tempo, quando Kansas è avanti 40-12, ha in effetti dell'incredibile. Ovviamente UNC, di cui a lungo abbiamo tessuto le lodi durante questa stagione, non ci sta, e cerca in tutti i modi di tenere aperto il discorso, e quando Ellington, a 9'20" dalla fine, mette l'unica tripla della sua partita (chiuderà con 1-9 dall'arco), il punteggio che c'è scritto sui tabelloni dell'AlamoDome di San Antonio è 58-53 per i Jayhawks. Il problema per North Carolina a questo punto è che Kansas non perde confidenza con il canestro (alla fine la percentuale dal campo sarà 53% Kansas contro 36% UNC), ma anzi ne ha ancora a sufficienza per piazzare un altro parziale da 13-0 che, a questo punto, stenderebbe anche la muta dei tori in corsa per le strade di Pamplona. Così il combattente Tyler Hansbrough, che non ha ancora sciolto la riserva riguardo al draft, dovrà decidere se, insieme a Roy Williams, che di Kansas è stato l'allenatore dal 1988 al 2003, è il caso di ritentare l'assalto a quel titolo che a Chapel Hill è arrivato l'ultima volta nel 2005, ovvero un anno prima dell'arrivo di Psycho-T (giocatore dell'anno nel basket collegiale per praticamente TUTTI) a UNC.
Lo diciamo subito, tanto per mettere le cose in chiaro: io e il mio socio avevamo pronosticato una finale tra North Carolina e UCLA, ieri mattina, parlandone al telefono. Per me, in finale l'avrebbe spuntata UNC, per lui i californiani. Ovviamente, nessuna di queste cose si è realizzata, né c'è modo che si realizzi. Vediamo perché.
UCLA Bruins - Memphis Tigers 63-78
Nell'articolo precedente a questo abbiamo menzionato una certa attitudine di Memphis ad elevare il proprio livello di gioco qualora il contesto lo richiedesse. Così, in una partita da fuori i secondi (punti dalle panchine: 7-6 per i Tigers), ecco che Dorsey e Derrick Rose battono Love e Mbah a Moute a rimbalzo, Douglas-Roberts ne mette 28, ai quali vanno aggiunti in sovrannumero i 25 di Rose. Le percentuali, come era prevedibile, non sono eccelse. Ne vien fuori un primo tempo equilibrato, equilibratissimo, nonostante Kevin Love non sia nella sua serata migliore. C'è però un Russell Westbrook che sceglie decisamente il momento migliore per mettere insieme il suo massimo stagionale di punti (22). Il problema, come spesso accade nelle partite di basket ad ogni livello, è che se da una parte funziona una sola bocca da fuoco e dall'altra almeno due, prima o poi a quell'unica bocca da fuoco vengono prese le misure e l'altra squadra si mette nelle condizioni di mettere la freccia e pestare un po' sull'acceleratore. Detto fatto. I ragazzi di Calipari portano a casa la W numero TRENTOTTO della stagione (record per la NCAA division 1) e vanno - meritatamente - in finale, a spese di una UCLA che in tre Final Four consecutive ha sempre avuto la sfortuna di andare a sbattere contro un avversario più tosto.
Kansas Jayhawks - North Carolina Tar Heels 84-66
Tanto per essere chiari: questo risultato sarebbe stato sorprendente anche se la vittoria fosse stata di una sola lunghezza. Il fatto che invece il discorso fosse già praticamente chiuso ancor prima della fine del primo tempo, quando Kansas è avanti 40-12, ha in effetti dell'incredibile. Ovviamente UNC, di cui a lungo abbiamo tessuto le lodi durante questa stagione, non ci sta, e cerca in tutti i modi di tenere aperto il discorso, e quando Ellington, a 9'20" dalla fine, mette l'unica tripla della sua partita (chiuderà con 1-9 dall'arco), il punteggio che c'è scritto sui tabelloni dell'AlamoDome di San Antonio è 58-53 per i Jayhawks. Il problema per North Carolina a questo punto è che Kansas non perde confidenza con il canestro (alla fine la percentuale dal campo sarà 53% Kansas contro 36% UNC), ma anzi ne ha ancora a sufficienza per piazzare un altro parziale da 13-0 che, a questo punto, stenderebbe anche la muta dei tori in corsa per le strade di Pamplona. Così il combattente Tyler Hansbrough, che non ha ancora sciolto la riserva riguardo al draft, dovrà decidere se, insieme a Roy Williams, che di Kansas è stato l'allenatore dal 1988 al 2003, è il caso di ritentare l'assalto a quel titolo che a Chapel Hill è arrivato l'ultima volta nel 2005, ovvero un anno prima dell'arrivo di Psycho-T (giocatore dell'anno nel basket collegiale per praticamente TUTTI) a UNC.
1 commento:
Che fenomeni che siamo con 'sti pronostici...A questo punto spero nel "paisà" Calipari...Cmq per l'anno prossimo faccio benedire la canotta di UCLA!
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