giovedì, settembre 18, 2008

Nell'improbabile

Nell'improbabile eventualità che la Bulgaria si becchi QUARANTOTTO (o più) punti di scarto da una Serbia già qualificata agli Europei, l'Italia sarebbe direttamente qualificata agli Europei del 2009, che in questo momento, come è un po' chiaro a tutti, rappresentano un po' l'ancora di salvezza per un movimento che dal 2004 ad oggi ha fatto di tutto per complicarsi la vita da solo. Mercato libero, mercato aperto tutto l'anno, nazionalizzazioni e doppi passaporti come se piovesse, anche a giocatori che vincono lo scudetto come italiani ma poi quando si fanno intervistare rispondono in inglese; giovani italiani che faticano a trovare minuti e spazio, e quando lo trovano se ne vanno (giustamente) in NBA. Ma è molto più probabile che la nazionale azzurra della palla a spicchi si giochi il barrage dell'agosto prossimo, sei squadre per un solo posto a disposizione per la kermesse polacca del mese seguente.

Nell'improbabile eventualità che l'Italia possa schierare i tre (anzi, quattro, contando anche Danielino Hackett)
americanz, il barrage non dovrebbe essere un grosso problema. Facendo un'ipotesi realistica, infatti, a contenderci l'ultimo posto a disposizione ci saranno Portogallo, Bosnia Erzegovina e le vincenti delle sfide (in programma per sabato) tra Finlandia e Ungheria, tra Ucraina e Belgio e tra Israele e Repubblica Ceca. Non esattamente nazionali provviste di fulmini di guerra, se consideriamo che la stessa Bosnia non ha praticamente nessun grandissimo prospetto internazionale, né tantomeno lo ha Israele, se si eccettua tale Lior Eliyahu che doveva finire in NBA nel draft in cui venne scelto al numero 1 il nostro Bargnani ma poi è andato al Maccabi Tel Aviv, e Omri Casspi, coetaneo del nostro Gallinari, che peraltro in questo torneo di qualificazione sta giocando poco e maluccio, anche se dicono che oltreoceano ci stanno facendo un pensierino per il prossimo anno. Ma certo, con un quintetto con Hackett (ma anche con Poeta, o con Bulleri stesso), Belinelli, Gallinari, Bargnani e chi volete voi (Crosariol? Cittadini? Rocca? un redivivo Galanda?), queste non sono squadre che possono spaventarci. Ma è tuttavia possibile che non a tutti e tre venga dato il permesso di farsi il volo verso casa, soprattutto a Belinelli che in teoria si gioca il rinnovo contrattuale, anche se qui è bene lasciare la porta aperta a questa ipotesi, perché in fondo agli Europei ci vanno anche WunderDirk Nowitzki e "mr. Longoria" Tony Parker.

Nell'improbabile eventualità che Ettore Messina decida di fare il figliol prodigo e tornare ad allenare l'Italia il prossimo anno, cosa a cui peraltro ha lasciato la porta aperta in questa intervista, ogni possibile pensiero tornerebbe ad essere consentito, soprattutto se dovessero esserci quei tre o quattro di cui abbiamo detto sopra. Il coach che ha avuto ottimi risultati con la Nazionale negli anni 90, con la Virtus Bologna, con la Benetton Treviso e, da tre anni a questa parte, con il CSKA Mosca, è allenatore qualificato, carismatico e soprattutto non ha paura di niente e di nessuno. Guarda caso, in questi giorni il Consiglio Federale della FIP decide sulle sorti di Recalcati. Che comunque chi scrive ammirerà sempre incondizionatamente, anche se a volte le separazioni sono dolorose ma necessarie. Tutto questo per dire che, in effetti, è molto difficile ipotizzare che l'Italia possa disputare un Europeo di alto livello, il che significherebbe qualificarsi per i Mondiali, e ancor più difficile che possa provare a vincerlo. Ma il basket, si sa, è uno sport che a volte trova una gran parte del suo fascino proprio nell'improbabile e nella sua realizzazione...

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