lunedì, febbraio 16, 2009

Scattered notes from Phoenix, AZ

Il periodo dell'All-star weekend è stato, anche quest'anno, abbondante di quei movimenti che danno un'ultima bella scossa ai roster delle squadre NBA prima della volata finale. L'All-star game, poi, già di per sé regala sempre argomenti di cui discettare. Ma andiamo con ordine.
In questi giorni, alcune trade sono passate sottotraccia, forse perché considerate "movimenti minori", ma che a ben guardare forse non lo sono, o almeno non del tutto. Eccezion fatta, ovviamente, per la trade che ha mandato ai Toronto Raptors the Matrix, al secolo Shawn Marion, in confezione regalo con Marcus Banks (alzi una mano chi ricorda un partitone da parte di questo giocatore senza guardare prima su Google), in cambio di Jamario Moon e - soprattutto - di Jermaine O'Neal. Scusate l'impertinenza, ma sapere che ci sono insieme un Wade e un O'Neal in maglia Miami Heat evoca dolci ricordi in chi scrive. Magari i fasti non potranno essere quelli del passato (anche se tecnicamente gli Heat vanno a colmare una lacuna, quella del pivot, che li angustiava in modo abbastanza serio da un paio di annetti a questa parte, non perdendo troppo all'ala piccola, vista la crescita di B-Easy Michael Beasley e la presenza di Moon), ma sognare non costa niente. E poi, proprio l'All-star game di ieri ci ha insegnato che, a volte, ricostruire le "strane coppie" è sinonimo di vittoria. Come spiegare, altrimenti, Kobe e Shaq che fanno MVP in società per la Partita delle Stelle, con tanto di foto celebrative a fine partita dove sono entrambi sorridenti?
L'All-star game ci consegna, a noi che prendiamo appunti sparsi, un Kevin Durant alieno nella partita Rookies vs. Sophomores (dove peraltro il già citato Beasley ha messo in chiaro due o tre cosette a quelli che lo guardavano con malcelata diffidenza, e dove mancava immeritatamente Belinelli). Ci consegna una serie di player movement, nei giorni precedenti, che non hanno fatto titoloni come quello di Marion e O'Neal - a proposito, chissà che ne pensa the Matrix, arrivato in cambio di un O'Neal e ripartito in cambio di un O'Neal? Magari pensa a ragione che gli Heat l'hanno un po' preso in giro, come quando una ragazza si fa vedere in giro con il suo ex per far ingelosire il fidanzato... - ma che potrebbero far felici alcuni tifosi. Il mio socio in primis, che immagino già in brodo di giuggiole alla vista della canotta gialloviola di Adam Morrison, per giunta in cambio dell'Inutile Vlado...
E i tifosi dei Magic, che non hanno più Keith Bogans da UK, che per chi scrive è stato da sempre oggetto misterioso, e lo vedono giochicchiare benino in maglia Bucks, cosa penseranno? La speranza lecita sarebbe quella di un aumento del minutaggio di JJ Redick, che però per il momento non c'è stato. In pratica, come rimetterci una guardia (vi prego, non ditemi che Tyronn Lue è ancora un giocatore da NBA, ammesso e non concesso che lo sia mai stato) e vivere felici e contenti. Già si aveva la sensazione che al backcourt dei Magic mancasse un centesimo per fare una lira, ma ora? Come minimo ne mancano due...
Sempre per la serie "Appunti sparsi da Phoenix", come non citare i fischi a chiunque indossasse una canotta Spurs e gravitasse nei paraggi del parquet? Beh, in Italia avevamo i fischi contro la Juventus, oltreoceano ci sono gli Speroni, che in questi anni non è che abbiano mai avuto grossi conflitti con i referees, e ne sanno qualcosa proprio i Suns. Ovvero, la favola del fair play dei tifosi USA giunge al capolinea.
Infine, ma ahinoi non si tratta di un dulcis in fundo, a Phoenix c'è stata la consacrazione pressoché ufficiale del declino di Jason Kidd (non convocato né tantomeno votato dai fan) e di Allen Iverson (in quintetto a furor di popolo, apparso poco convinto e mai in partita), quelli che tutti noi che amiamo il basket speravamo non fossero reali ma piuttosto dettati da situazioni contingenti delle rispettive squadre: resta la speranza che le loro carriere possano essere coronate da un titolo che meriterebbero ampiamente, ma che, purtroppo, appare sempre più distante. Ora si riparte, la stagione NBA (e anche quella collegiale, ma ne riparleremo) entra nel vivo: in testa alle conference ci sono sempre Celtics e Lakers, ma di qui a giugno deve ancora passare un sacco di acqua sotto i ponti. Stiamo a vedere, e già che ci siamo, godiamoci anche le azioni in ascesa dei tre Italiani d'America...

2 commenti:

sasha ha detto...

Allora...1) Come hai giustamente intuito la canotta di Morrison è un must-have assoluto; 2) Shaq & Kobe semplicemente inguardabili per chi ancora ha davanti agli occhi il titolo perso contro Detroit solo perché "loro" litigavano; 3) O'Neal a Miami è pericoloso per tutta la Eastern che non si veste di Bianco-Verde e alla fine di Matrix non sentirete neanche la mancanza; 4)Per la serie i "Soliti Italiani": Finalmente anche i tifosi - solitamente troppo "morti" per i gusti europei - hanno imparato la sacra arte della polemica;

Anonimo ha detto...

Adam Morrison in gialloviola per me è un grande affare. Coach Zen sa come trattare i giocatori, non mi stupirei di una "rinascita" di AM.
Per quanto riguarda la trade Toronto-Miami chiaramente è tutto a vantaggio degli Heat. Hanno dato via due giocatori inutili e si sono portati a casa JO (che nelle ultime partite è resuscitato) e soprattutto Jamario Moon, uno che può essere davvero molto utile.
Vedremo se ci saranno altri colpi clamorosi :)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...