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A stagione ancora in corso, ok, ma sorgono nuovi spunti per dare un seguito a questo post, per amanti delle cifre e della NBA. Con l'eliminazione dei San Antonio Spurs, per esempio, esce di scena una delle squadre più titolate (e più discontinue) della storia recente della Lega. Terza eliminazione al primo turno nelle ultime sette stagioni per gli Speroni, sesta gara-7 disputata nell'era-Duncan, con un record di 3 vinte e 3 perse. La squadra copertina dell'anno, giustamente e meritatamente, sono stati i Golden State Warriors, che hanno chiuso la regular season con un record di 67-15, il migliore dell'intera NBA nonché della loro storia. L'ultima volta che gli era capitato era il 1975-76, ma quell'anno lo affrontavano da campioni uscenti (e non gli portò benissimo arrivare primi). Inoltre, questo per i Warriors è il terzo miglioramento consecutivo del proprio record vinte-perse, che coincide con la terza stagione consecutiva sopra il 50% di vittorie: anche in questo caso, non gli capitava dagli anni '70, in cui le stagioni con record positivo consecutive furono sette. Il ritorno di LeBron James a Cleveland (insieme al resto della rivoluzione del roster) ha portato ai Cavs un +20 nella casella delle vittorie (da 33 a 53), oscurato però dal clamoroso +22 che ha portato gli Atlanta Hawks dall'ottavo spot dei playoff con 38-44 al primo posto ad est con 60-22, anche in questo caso miglior record della storia delle Aquile. Clamoroso soprattutto perché Atlanta è sostanzialmente la stessa squadra dello scorso anno, e non a caso Budenholzer si è portato a casa un meritatissimo premio come Coach of the Year. Adesso, per Atlanta, c'è il vero scoglio: vincere due turni di playoff nello stesso anno. Incredibile ma vero, da quando gli Hawks hanno traslocato nella città della Coca-Cola, ormai 47 anni fa, non ci sono mai riusciti. Per quanto riguarda i Miami Heat, che in estate hanno visto partire il Prescelto, per la prima volta da quattro anni non approderanno alle NBA Finals. Il traguardo delle quattro finali consecutive, comunque, li mette al secondo posto di questa speciale classifica, in compagnia di due delle più grandi squadre della storia della Lega, i Boston Celtics di Larry Bird, arrivati all'ultimo atto nel 1984, 1985, 1986 e 1987, e i Los Angeles Lakers di Magic e Kareem, finalisti nel 1982, 1983, 1984 e 1985. Per tutte e tre le squadre, il record recita 2 vittorie e 2 sconfitte nel quadriennio. Restano inarrivabili i Celtics di Bill Russell, primi con 10 finali consecutive (di cui 9 vinte). Un ultimo record, stavolta negativo, quello della peggior stagione della loro storia per i Los Angeles Lakers: il 21-61 finale non è il peggiore della NBA (hanno fatto peggio dei gialloviola sia i NY Knicks sia i Minnesota T'Wolves), ma è il peggiore in percentuale vinte/perse della squadra più costante della storia della Lega. Nei loro 68 anni di storia tra Minneapolis e Los Angeles, è solo la settima volta in cui non vengono centrati i playoff, ma per la prima volta sono state compilate due stagioni consecutive sotto il 33% di vittorie.
Ci sono anche un po' di cifre individuali notevoli da rilevare. In primo luogo, il 70,97% dal campo con cui ha chiuso la stagione DeAndre Jordan. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è la miglior prestazione di sempre, che resta il 72,70% di Wilt Chamberlain nel 1972-73. The Stilt, peraltro, mise insieme questa media tirando un po' meglio del centrone dei Clippers ai liberi (51% contro 39,7%), segnando più punti a partita (13.2 contro 11.5), tirando giù più rimbalzi (18.6 contro 15.0), servendo più assist (4,5 contro 0,7). Ci sono stati poi dei movimenti notevoli nelle classifiche all-time: primo tra tutti, il "delitto di lesa maestà", ossia il sorpasso di Kobe Bryant (32482) a Michael Jordan (32292) alla voce total points. Poi, l'approdo di Dirk Nowitzki (28119) a quota 28000 punti, soglia raggiunta finora solo da altri sei giocatori prima di lui. Entrano nella top 10 dei total rebounds due dei giocatori simbolo di questi anni, Kevin Garnett (14512) e Tim Duncan (14644). A proposito del caraibico, attualmente si trova al sesto posto anche nella classifica delle stoppate a quota 2941: se in estate decidesse di smettere, resterebbe dietro al suo mentore David Robinson per solo 13 blocks.
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