giovedì, ottobre 01, 2015

Eurobasket 2015: le pagelle degli azzurri

Archiviamo questo EuroBasket 2015 con la terza vittoria della propria storia per la Spagna di Pau Gasol (MVP del torneo per distacco), con l'Italia che chiude al sesto posto, piazzamento che significa qualificazione al preolimpico del prossimo anno e miglior risultato dal bronzo del 2003. Come già due anni or sono, l'ordine delle pagelle è, per non fare torto a nessuno, alfabetico. Per un giudizio complessivo sulle convocazioni, si rimanda ancora una volta alla voce dedicata al coach.

Aradori voto 6+
Alla fine, ha messo insieme 20 minuti a partita, riuscendo anche ad essere produttivo in attacco e a non pagare troppo dazio in difesa. Con la prematura uscita di scena di Datome, Pietro ha saputo ritagliarsi un ruolo come cambio degli spot 2 e 3 senza demeritare, giocando la sua partita migliore contro la Spagna. Avrebbe potuto avere un voto anche più alto, ma il tiro libero cruciale sbagliato contro la Lituania, e ancor di più la scarsa precisione dal campo (13-35 complessivo dal campo) lo penalizzano un po' nella valutazione complessiva.

Bargnani voto 7
Pianigiani gli ha concesso un minutaggio tutto sommato contenuto (23,6 minuti a partita) nei quali Andrea ha saputo essere estremamente produttivo, con 14,8 punti di media, il 50,5% dal campo e un ragguardevole 10-21 da tre. Dal fisico di Andrea, come sempre, ci si sarebbe aspettati qualche rimbalzo in più, ma il Mago a tratti ha ricordato a tutti il perché del suo soprannome, e ha fatto vedere perché in Europa è tecnicamente immarcabile. Certo, se gli fossero entrati anche quei tiri dai 5 metri che spesso gli sono andati corti, probabilmente avremmo avuto l'Italia in zona medaglia. Ma comunque è un giocatore apparso in forte ripresa.

Belinelli voto 7
Il secondo tempo di Marco contro la Spagna è una roba da vedere e rivedere, una cosa che posso giusto paragonare alla stoppata di Cusin su Rudy Fernandez nel 2013, o alle triple di Basile contro la Lituania nel 2004.  Più in generale, Marco è apparso estremamente sicuro dei propri mezzi, finendo qualche volta per strafare, come nell'ultimo possesso contro la Turchia.  Il titolo NBA dello scorso anno ha sicuramente completato la maturazione di un giocatore che ha ancora qualche anno ad alto livello da offrire alla maglia azzurra.

Cinciarini voto 5
Molto peggio rispetto agli europei 2013, dove giocoforza dovette prendersi più responsabilità.  Bene quasi esclusivamente nella gestione della palla (solo due perse in 166 minuti in campo sono pochissime per un play), per il resto sembra un giocatore che ha fatto una fatica dannata ad ambientarsi in un gruppo dove doveva sostanzialmente gestire il talento degli attaccanti.  Da rivedere, magari come backup di un play con più punti nelle mani.

Cusin voto 6-
Per l'energia messa in campo sarebbe da 7 come minimo, il problema, come sempre, anzi, più di sempre, è la gestione dei falli che ne ha limitato di molto l'utilizzo.  Non si capisce come mai non giochi in una squadra di alto livello in Italia, cosa che ne aiuterebbe molto la maturazione.  A scanso di equivoci, io nei miei 12 lo vorrei sempre, magari come cambio tattico (che è stato anche un po' il ruolo che aveva in questa Italbasket dove però alla fine era l'unico vero pivot).

Datome SV
Solo due presenze a mezzo servizio, peraltro nelle due partite peggiori a livello di gioco disputate dagli azzurri. Paradossalmente, toglierlo dalle rotazioni ha sollevato Pianigiani da qualche imbarazzo di troppo nelle scelte offensive. Resta il rimpianto di non averlo avuto contro la Lituania, dove avrebbe dato minuti di sostanza nei due lati del campo anche contro Valanciunas.

Della Valle SV
L'MVP dell'Eurobasket Under 20 del 2013, fresco di esperienza NCAA con Ohio State e di finale scudetto con Reggio Emilia, è stato relegato al ruolo di semplice comparsa da coach Pianigiani, che lo ha impiegato per 20 minuti totali, con 5 DNP e 11 punti totali. Questo Eurobasket si chiude con la convinzione che avremmo potuto avere un contributo maggiore da Amedeo, ma purtroppo non ne avremo mai la riprova.

Gallinari voto 8,5
Che sia il giocatore italiano più forte, è fuor di dubbio. Che avrebbe meritato un posto nel primo quintetto degli europei, è abbastanza pacifico - 17,9 punti a partita, 6,9 rimbalzi col 56,9% dal campo e l'88% ai liberi. Ma è la leadership dimostrata da Danilo in questo Eurobasket, la cosa più importante. Si è caricato la squadra sulle spalle nella furiosa rimonta contro la Turchia chiudendo a quota 33, è stato il migliore dei nostri nelle vittorie contro Spagna e Germania. A Denver di sicuro hanno gongolato, vedendo un Gallinari così.

Gentile voto 8
Attaccante di razza, senza paura come sempre, aveva dichiarato prima degli Europei che la presenza dei 3+1 NBA gli avrebbe tolto pressione, ma che per lui non era un problema averne.  Ha finito come giocatore più utilizzato, secondo miglior realizzatore della squadra, secondo negli assist e nei rimbalzi.  Ha 23 anni e i suoi diritti appartengono agli Houston Rockets. Ha scelto di restare a Milano per un altro anno, probabilmente perché vuole andarsene da vincente, ma il suo posto è palesemente oltreoceano.

Hackett voto 5+
Per lui vale grosso modo il discorso fatto per Cinciarini, con un po' più di impegno in difesa (il fisico ovviamente lo aiuta, rispetto al pari ruolo), un po' meno lucidità in attacco, ma complessivamente un impatto sulla partita che poteva e doveva essere decisamente superiore. Probabilmente non sentiva una grandissima fiducia nei suoi confronti da parte dell'ambiente azzurro, memore del "gran rifiuto" dell'estate scorsa. Complessivamente, sembra un giocatore che deve ritrovarsi psicologicamente prima di tutto. L'Olympiacos, in questo senso, sarà uno spartiacque notevole per capire anche il futuro del giocatore.

Melli voto 6
Sembra sempre uno di quelli che potrebbe spaccare il mondo ma lo fa solo a tratti.  Utilizzato spesso fuori ruolo da Pianigiani, ha accettato di giocare da centro con abnegazione e dedizione alla causa, sia pur con qualche momento di palese difficoltà contro avversari più alti e grossi di lui, cercando sempre di rendersi utile negli scampoli di partita che gli venivano concessi. Probabilmente avrebbe reso meglio da 4, o addirittura da 3 in un quintetto lungo, ruoli dove però gli azzurri avevano già gerarchie piuttosto definite. Emigrerà nel campionato tedesco, giocherà l'Eurolega. Vedremo se saprà continuare il suo percorso di maturazione.

Polonara SV
Utilizzato solo 2 minuti in più del compagno di squadra Della Valle, come lui ha cercato di non combinare disastri, ma di far anzi capire che avrebbe potuto essere utile alla causa.  Una stagione da protagonista assoluto per lui in Serie A, dopo quella già positiva che disputò a Varese due anni or sono e che gli valse il premio di miglior Under 22 del campionato, ma Pianigiani pare proprio non vederlo affatto. Certo, ha Bargnani che per caratteristiche fisiche e tecniche gli è superiore, ma Achille è uno che può giocare indifferentemente da 3 o da 4 accanto a chicchessia, perché ha velocità, elevazione e raggio di tiro. Il suo scarso utilizzo è uno dei punti interrogativi di questa nazionale.


Pianigiani voto 6-
La sufficienza per aver raggiunto quello che, tutto considerato, era l'obiettivo dichiarato, ovvero la qualificazione al preolimpico. Con un "meno", però, derivante da vari motivi.  La gestione delle rotazioni, innanzitutto, a 7 o poco più in un torneo dove si giocava quasi tutti i giorni. Normale che poi la gestione degli ultimi possessi, quando si è arrivati punto a punto, abbia lasciato a desiderare, per scarsa lucidità.  Le scelte tattiche già eviscerate nei post dei giorni scorsi, dal non seguire a rimbalzo i tiri da fuori privilegiando la chiusura del contropiede, alle pochissime volte in cui i contropiedi venivano finalizzati dal portatore di palla, ad un utilizzo pressoché inesistente della difesa a zona. Pianigiani si è affidato in attacco al talento offensivo dei suoi giocatori di maggior qualità, lasciandoli a briglia sciolta, e in difesa ha cercato di mascherare in qualche modo le lacune della propria rosa in termini di fisicità. Ma allora, dico io, perché portare due play quando ad aprire l'azione erano spesso uno tra Gallinari, Belinelli e Gentile? Non sarebbe stato sufficiente portarne uno solo, e portare magari un lungo rimbalzista in più? Ok, dite voi, non è che abbiamo lasciato a casa Anthony Davis. Ma col talento che aveva questa nazionale negli spot di 2, 3 e 4, resta il dubbio che si potesse fare qualcosina di più.

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