Please do not skip this intro :
Siamo ai primi di luglio e la Virtus Bologna annuncia la fine del rapporto lavorativo tra la suddetta società e il coach che l'ha riportata alla finale scudetto un mese prima, Zare Markovski, ed ufficializza l'ingaggio di Stefano Pillastrini... PILLASTRINI?!? Non riesco a capire, un "uomo-Fortitudo" che viene ad allenare da NOI!!!No,ci deve essere qualcosa sotto...
Una settimana dopo sul "Carlino" leggo che Gianmarco Pozzecco è ad una conferenza stampa daldiventare il prossimo playmaker delle Vu Nere... Ah, ecco la soluzione... il presidente ha ingaggiato il "Pilla" per assicurarsi uno dei giocatori che il neo-coach conosce meglio al mondo... Bella storia...
Passa solo un'altra settimana e sull'Intercity leggo una sorta di lettera aperta del Pozz per i tifosi bianconeri nella quale si scusa con tutti e confessa che la sera prima di firmare il contratto ha ricevuto un sms da un non meglio identificato tifoso dell'Aquila che gli chiedeva come potesse lui - simbolo della fortitudinità italica del dopo Myers - accasarsi dagli odiati cugini, facendogli capire che non stava seguendo il suo cuore... ed allora ¡Adiòs Virtus!
La Virtus oggi:
"Ammazza l'Americani ahò!...", così Nando Moriconi (Albertone in "Un Americano a Roma") oggi esprimerebbe il mio pensiero sulla squadra che è venuta fuori dal "quel" rifiuto.
Una volta, negli anni '80 ed i primi '90, prendere l'"americano" era fare il mercato, serviva per i tifosi, per il prestigio, per l'immagine della società, poi gli americani hanno cominciato a deludere ed è iniziata l'onda dell'Est Europa, lituani su tutti.
Questa Virtus di americani ne ha quattro: Holland, Conroy, Spencer ed Anderson...TROPPI.
Il problema,secondo me, è che mai una squadra ha riflesso così bene la personalità del proprio proprietario - uno che farebbe sembrare sobrio anche Berlusconi - che come al solito ha voluto strafare, con il risultato che ad oggi abbiamo due gruppi di giocatori che non riescono ad essere una squadra. Da una parte ci sono "loro" e dall'altra ci sono gli altri ed in mezzo un quintetto che è un casino totale...
Storicamente la Virtus ha sempre vinto le partite con la difesa, pochi punti e tante botte (più o meno lecite), adesso nessuno - letteralmente NESSUNO - dei primi sei/sette giocatori ha la propria metà campo tra le priorità e l'unico che si impegna un poco è Chiacig che non è mai stato famoso per le doti intamidatorie... intendiamoci, è uno che svolge onestamente il proprio lavoro ma non è il centro che può cambiare i destini di una squadra.
Ecco il problema... la squadra è stata progettata prima del "grande rifiuto" per avere quel tipo di gioco, ad iniziare dallo staff tecnico, ma poi si è tentato di risolvere il problema con i nomi di due americani buoni, uno che potrebbe essere il play più forte in Italia - Will Conroy - ed un potenziale fenomeno per il nostro campionato, quell'Alan Anderson che avrebbe dovuto far sognare tutti i "Boys" del PalaMalaguti. Solo che dalla teoria si passa alla pratica e le cose vanno diversamente con Conroy che giochicchia ed Anderson che sembra il gemello sfigato di quello che giocava in NBA, in pratica la stessa malattia che ha colpito DerMarr Johnson, ex "quasi-gran-giocatore" in the League che è stato TAGLIATO da Treviso dopo sette partite da separato in casa, a dimostrare che gli "americani" ormai difficilmente riescono a fare la differenza in un sistema di gioco che inevitabilmente ha alzato con il passare degli anni il proprio livello di pallacanestro.
Ed allora vai con Guilherme che sembra sempre più il sosia di Marcelo Nicola, ahinoi anche per come gioca in difesa, il cuore di Brett Blizzard e del "Mick" che ha iniziato la preparazione atletica solo lo scorso 29 ottobre, dopo la sfiga di anno scorso, e Fabione di Bella che ce la mette tutta e sembra sempre che gli manchi l'ultimo salto per diventare un giocatore decisivo, e Garri che comunque ha già un pregio, quello di aver spedito a Roma Christian Drejer ed il suo eterno "se volesse potrebbe fare tutto"...
Certo ancora ripenso ai giorni in cui immaginavo di comprare la canotta dell'ex "Mosca Atomica" (ma un nickname migliore no?!?), il mini abbonamento casalingo per il primo girone d'Eurolega ed imboccare l'uscita 1-bis direzione Maranello-Vignola-Palasport per andare a godermi il giocatore più divertente degli ultimi quindici anni in Italia... ma mi consolo pensando che almeno abbiamo Andrea Crosariol, nuovo vero ed autentico idolo "de'noantri", ma poi mi ricordo che è un giocatore di proprietà della Benetton e che sicuramente a giugno farà i bagagli, tornerà alla "Ghirada" e allora buonanotte.
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